Montechiari del Campomarino ci crede: “ Se giochiamo così non ci poniamo nessun limite”.
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L’autore di due gol nella semifinale di ritorno della Coppa Italia carica i suoi compagni in vista del girone di ritorno del campionato e la finalissima.
In riva all’Adriatico ancora non si spegne l’entusiasmo per il passaggio alla finalissima di Coppa Italia ai danni del Campodipietra. L’attaccante del Campomarino Alessandro Montechiari classe 1991, insieme al portiere Sedile, sono state le ciliegine sulla torta nella semifinale di Coppa Italia regionale vinta contro il quotato Campodipietra. Il bomber rossoblu ha timbrato il cartellino due volte, a pochi minuti dalla fine del match il tecnico Leo Tanga lo richiama in panchina per concedergli la standing ovation come si fa con l’uomo partita. Montechiari inizia la sua attività di calciatore nel settore giovanile del Foggia, la sua vena prolifica viene notata dal Manfredonia che partecipa nel campionato di Eccellenza pugliese. Gli anni successivi è un girovagare nelle squadre pugliesi e molisane, la sua stagione migliore lo disputa con la casacca neroverde del Guglionesi, 21 gol in 29 presenze, che gli dà la chiamata dal Vastogirardi, poi il ritorno alla corte di Enzo Basler e dopo lo stop per il Covid c’è il passaggio nel Campomarino portando in dote più di 80 gol e una esperienza da cui le giovani leve rossoblu come i due Letto, Finizio e lo stesso Aufiero attingono con interesse. “Quando si segna si diventa speciale per la tifoseria, ma è stata tutta la squadra a girare a mille, una gran bella prestazione per noi – le parole di Montechiari -, ora siamo in finale e non dobbiamo farci sfuggire l’occasione di entrare nella storia del calcio di Campomarino, per una squadra che è in competizione nel torneo di Promozione e mettere in ‘riga’ tante squadre di Eccellenza ha dello straordinario e all’inizio della competizione della manifestazione tricolore era impensabile, se siamo arrivati fin qui, sta a significare che abbiamo fatto qualcosa di straordinario”.
Dalla tua esperienza cosa mi può dire di questo Campomarino che sta meravigliando un po’ tutti?
“Certi risultati non si raggiungono così facilmente, anche con un gruppo composto da elementi validi, ci vogliono tanti ingredienti per rendere una squadra di questa portata: una dirigenza che non ci fa mancare nulla, la spinta straordinaria della tifoseria, un tecnico che riesce a carpire le nostre doti migliori, e poi, siamo una grande famiglia che è la vera forza di questa squadra”.
Il tuo compagno Finizio ci ha dichiarato che vuole chiudere la stagione con 40 gol, qual è il tuo obiettivo?
“Mi fa piacere per Finizio che sta segnando così tanto, i suoi gol sono importanti per la squadra, il mio obiettivo è rendere concreto l’obiettivo della Società e i suoi tifosi: la promozione in Eccellenza e dare seguito al miracolo Coppa”.
Puoi definirti la chioccia per i giovani talenti che il Campomarino sta mettendo in mostra, come Letto, Finizio e Aufiero?
“Da parte mia c’è tutta la disponibilità nel dare consigli durante la gara, ma abbiamo un ‘condottiere’ che sa come far rendere al massimo i giovani e tutti gli elementi che compongono questo gruppo, siamo cresciuti molto dall’inizio della stagione, stiamo acquisendo quella maturità che dovrebbe portare lontano il Campomarino, il condizionale è d’obbligo, perché nel calcio nulla è scontato, basta un episodio per far saltare tutti piani, noi come gruppo dobbiamo essere capaci di reagire anche a questi episodi negativi, e nella risposta che una squadra può rivelarsi matura e definirsi grande”.
Dopo la sbornia della vittoria di sabato, come state preparando mentalmente la finalissima?
“Con la stessa tranquillità che abbiamo affrontato il forte Campodipietra, noi non abbiamo nulla da perdere, l’aver conquistata la finalissima è già un grande risultato, visto che siamo in ballo continueremo a ballare e continuare a sognare di alzare al cielo la Coppa come abbiamo fatto finora”.