25 Aprile 2024

Se una foto vale mille parole, una foto storica vale mille libri di storia: La foto ritrae Antonio La Fratta unico molisano a vincere il Giro del Cigno (1953)

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La foto storica ritrae Antonio La Fratta festeggiato dai tifosi di Castelmauro dopo la vittoria del Giro del Cigno (1953) 

 

Se una foto vale mille parole, una foto storica vale molti libri di storia. Non esagero quando parlo di questa immagine, perché rappresenta tutta la gioia che può esprimere una comunità per la vittoria del ciclista Antonio La Fratta, ancora oggi orgoglio del popolo sportivo castelmaurese e molisano, visto che il suo record è rimasto imbattuto. Stiamo parlando della Coppa Mimì Ferrara o più comunemente del Giro del Cigno, fino al 2009 fiore all’occhiello della Federazione Ciclistica regionale che si svolgeva a Casacalenda. Il Giro del Cigno è la manifestazione sportiva più longeva del Molise, la sua prima edizione risale al 1924 quando un gruppo di quattro amici utilizzando il nome della società di calcio locale (Polisportiva Kalena), spinti dalla comune passione per il ciclismo decisero di organizzare una gara ciclistica sulle strade polverose del Basso Molise chiamandola “Giro del Torrente Cigno” perché percorreva alcuni comuni attraversati dal Torrente Cigno. Il vincitore della prima edizione fu Domenico Tutolo, giunto da San Severo. La gara fu organizzata anche negli anni successivi fino al 1927, quando nella 4° edizione partecipò tra gli altri, per la prima volta, un atleta di Casacalenda, Nicola Di Lalla, che giunse secondo all’arrivo sotto lo striscione di Corso Roma (allora Via Napoli). Trascorsero alcuni anni prima della 5° edizione che si svolse nel 1932, ricordata perché la partenza fu data in Via Termoli, l’attuale Via Giovanni XXIII, ma soprattutto perché in quell’occasione ci fu un duello tra due atleti casacalendesi, Giovanni Giacomodonato e Nicola Di Lalla, che gareggiavano su biciclette di marca diversa messe a disposizione da amici che li sponsorizzavano. Fu Di Lalla che giunse all’arrivo davanti all’avversario ed ancora una volta secondo, preceduto da Mario Ricci di Roma. Negli anni successivi il Giro, a causa degli eventi bellici della seconda guerra mondiale e della grave crisi economica di quegli anni, fu sospeso e ripreso solo nel 1948 con la 6° edizione. Trascorsero altri cinque anni prima di riprendere con la 7° edizione nell’anno 1953 che va ricordata anche perché il vincitore, Antonio La Fratta, di Castelmauro, fu il primo molisano, ad oggi anche l’unico, ad aggiudicarsi questa gara. La manifestazione nel corso degli anni ha acquistato sempre più prestigio tanto da “ospitare” nel 2003 l’epilogo del Giro d’Italia dei dilettanti: in quell’occasione s’impose Massimiliano Maisto e la maglia rosa finale di quel Giro fu vestita dal lituano Kairelis. Al Giro del Cigno presero parte ciclisti famosi a livello nazionale ed internazionale, quali Palmiro Masciarelli, Roberto Battaglini, Giuseppe Fantini, Vito Di Tano (campione mondiale di ciclocross), Vito Taccone, Roberto Caruso (Vincitore del campionato mondiale in Giappone dopo tre mesi dalla vittoria del Giro del Cigno nell’anno 1990), Stefano Donati, Stefano Giuliani, Donato Giuliani, Marco Vergnani, Maurizio Vandelli, Danilo Di Luca, Raffaele Ferrara, Julio Alberto Perez Cuapio, Paolo Bailetti, Ezio Casagrande, Graziano Recinella (l’unico molisano passato al professionismo).

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