26 Aprile 2024

Quel ‘Pallone’ che scotta e nessuno vuole lanciarlo fuori dal campo di gioco

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Malagò: “Se la stagione non si completa, è il caso che non venga assegnato nessuno scudetto”

Il presidente della Figc Gravina è speranzoso e ribadisce: “Non sarò il becchino del Calcio”

C’è un Pallone che scotta. La parola Calcio in questo particolare momento è rovente, in modo specifico quello di serie A, nessuno vuole prendersi la responsabilità di calare il palcoscenico. Il Governo aspetta la valutazione del Comitato Tecnico Scientifico sul Protocollo di sicurezza avanzato dalla Figc, dall’altra il presidente Gabriele Gravina attende fiducioso la risposta per dare il via alla ripresa degli allenamenti e nelle previsioni più ottimistiche, la Serie A dovrebbe tornare in campo a inizio giugno. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina in collegamento video con Fabio Fazio nel corso del programma tv “Che tempo che fa” ha usato parole energici: “Non sarò il becchino del calcio italiano, ho la responsabilità di difendere il movimento, se il governo dovesse decidere per lo stop accetterei la decisione”. Le intenzioni di Gravina è di riprendere il campionato di Serie A per evitare un alto rischio di contenziosi e cause infinite, poi il calcio ha un impatto socio-economico e movimenta 5 miliardi di euro, sarebbe un disastro bloccarlo.

Il presidente del CONI Giovanni Malagò chiarisce il suo pensiero a riguardo dell’assegnazione dei titoli: “Credo che sia opportuno non assegnare nessuno scudetto, ma questo vale per tutti gli sport e non solo nel calcio, sempre se i vari campionati non vanno a conclusione della stagione in corso, il Calcio ha diritto e il dovere di fare quello che sia più giusto e più opportuno, quando parliamo di calcio, s’intende la serie A. Credo che sia opportuno prevedere anche un’alternativa – conclude Malagò all’ANSA – se per i motivi che tutti sappiamo la Figc non si riuscirà a completare il campionato, e lo dico senza nessuna vena polemica, perché non ho motivo di farlo”.

Il contendere è la seria A, perché per gli altri campionati, dalla serie B a scendere, sarà difficile chiudere la stagione, la serie C, sembra voler abbandonare la ‘partita’ e ricominciare a settembre e così a seguire. La speranza del mondo del pallone e rivolto alla risoluzione della pandemia, che ha stravolto tutti piani di chi voleva mettere nella bacheca il Trofeo, dovrà gioco forza ricominciare d’accapo, l’importante è iniziare di nuovo, perché il futuro non si presenta roseo, e qui che il Governo dovrà intervenire in modo sostanzioso per non vedere scomparire lo sport di base.

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