27 Aprile 2024

I personaggi – Nicola Panico e Mario Ferri: due bomber di provincia oltre il calcio.

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PANICO-FERRI

NICOLA PANICO
MARIO FERRI

Otto domande per capire cosa pensano l’uno dell’altro. In comune hanno la capacità di segnare e far parlare di sé dentro e fuori dal campo.

PIETRAMELARA/MONTERODUNI. Domenica hanno giocato a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro. Nicola Panico con l’Aurora Alto Casertano ha sbloccato il match contro il Venafro mettendo a segno il suo nono goal stagionale in Eccellenza, Mario Ferri sul campo di Roccaravindola ha siglato la sua prima rete stagionale con la maglia del Monteroduni (Seconda Categoria) contro il Rionero. Entrambi hanno vinto e festeggiato con le loro squadre. Immancabili anche le storie sui social per celebrare il successo calcistico. Ferri e Panico sono due bomber di provincia e due fenomeni mediatici. Il primo ha segnato 130 gol in carriera ed è seguito da 390mila followers. Il secondo invece vanta 515 gol in carriera ed è seguito da 150mila followers. Due personaggi capaci di far parlare di sé dentro e fuori dal campo grazie anche alla partecipazione ad alcune note trasmissioni televisive. Ma sono tanto amati quanto odiati. Nonostante le migliaia di followers, a volte scatenano l’ira degli haters. Al di là dell’aspetto mediatico, in fin dei conti sono due bravi ragazzi che non farebbero del male a nessuno. Uno ha messo su una bella famiglia, l’altro si dedica alle missioni umanitarie.

Cosa pensi dell’altro?

NICOLA PANICO: «Penso che Mario sia un pazzo nel senso buono del termine. Lo seguo su Instagram e mi ero affezionato anche ai suoi animali ‘poco domestici’».

MARIO FERRI: «Penso che Panico come me sia diventato un personaggio grazie al calcio e anche alla televisione. Ma proprio come me, viene giudicato negativamente da persone che non lo conoscono. Io, infatti, mi sono imposto di non giudicare nessuno senza prima conoscerlo. Lui vive la mia stessa situazione. Penso invece che sia un bravissimo ragazzo e un bravissimo papà».

Cosa ammiri dell’altro?

NICOLA PANICO: «La capacità di girare il mondo per fare del bene. Prima in Ucraina, poi dall’altra parte del mondo. Un ragazzo che è sempre pronto a dare una mano al prossimo e che ha sempre la battuta pronta».

MARIO FERRI: «La bellissima famiglia che si è costruito».

Una caratteristica in campo che ruberesti all’altro.

NICOLA PANICO: «La tenacia. È un po’ rissoso, ma anche molto veloce».

MARIO FERRI: «La freddezza sotto porta. È unico. Comunque, fisicamente lo batto in velocità».

Cosa non ti piace dell’altro.

NICOLA PANICO: «Non mi piacciono i suoi tatuaggi. Li trovo orrendi».

MARIO FERRI: «Con le qualità che aveva poteva fare di più nel calcio. Non so perché non sia riuscito ad arrivare in serie B o serie A, mi sarei aspettato di più da uno con il fiuto del gol come lui».

Cosa invidi dell’altro?

NICOLA PANICO: «La fame. In qualsiasi cosa che fa ci mette tutto sé stesso».

MARIO FERRI: «La sua bellissima famiglia. La mia ovviamente è un’invidia positiva».

Avete tanti followers, ma c’è chi proprio non vi stima. Cosa dite ai vostri detrattori?

NICOLA PANICO: «Avere tanti followers non vuol dire piacere alla gente. Semplicemente ti seguono per farsi gli affari tuoi».

MARIO FERRI: «E’ solo invidia. Non ci sopportano perché fanno una vita da perfetti sconosciuti. Non glielo abbiamo imposto noi. Io li accetto, ma non vedo perché loro non debbano fare lo stesso con noi. La poca intelligenza porta a non accettare le persone diverse. Se fai una vita sotto i riflettori devi anche accettare la cattiveria della gente. Io provo gratificazione perché so che sto facendo bene il mio lavoro».

Chi vincerà il campionato di Seconda Categoria?

NICOLA PANICO: «Lo vince il Monteroduni, ne sono certo. Se potessi scommettere, come ha fatto Fagioli, punterei 1 euro su di loro. Sono molto organizzati anche come società».

MARIO FERRI: «Ovviamente il Monteroduni, dopo trent’anni, con l’arrivo del ‘Falco’».

Chi vincerà il campionato di Eccellenza?

NICOLA PANICO: «Credo l’Isernia. Se non vuole vincere, accettiamo volentieri».

MARIO FERRI: «La squadra di Nicola Panico».

Manda un messaggio all’altro.

NICOLA PANICO: «E’ arrivato il momento di mettere la testa a posto. Prendimi come esempio. Un abbraccio!»

MARIO FERRI: «Ci vediamo per un’amichevole, ti provo a marcare a uomo, vediamo un po’ se ti riesco a fermare, tanto ormai sei vecchietto».

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