Futsal femminile, le ladies del Miranda: «Meritiamo lo stesso trattamento della squadra maschile»
Le calcettiste lamentano lo scarso interesse della Figc Molise e la poca visibilità mediatica che gli è stata riservata dopo la vittoria della Coppa Italia che potrebbe valere la serie A2
MIRANDA. Il 27 febbraio scorso, la squadra femminile di calcio a 5, il Miranda Fc, battendo per 2-0 in finale il Venafro, si è aggiudicata la Coppa Italia regionale nonché l’accesso alla fase nazionale in programma il 9 marzo dove in palio c’è la serie A2. Finale che si sarebbe dovuta disputare al Palazzetto dello sport di Isernia, che però risultava inagibile in mancanza di un certificato antincendio. Anche se c’è da dire che, durante la settimana, il PalaFraraccio era stato regolarmente utilizzato dagli atleti delle varie attività sportive. Ad ogni modo, data l’inagibilità, la due squadre del Miranda e del Venafro hanno deciso di comune accordo di disputare il match in casa delle gialloblù, nel rispetto di tutti i protocolli previsti per lo svolgimento della manifestazione.
Il Comune di Isernia avrebbe invece preferito far slittare la finale al 6 marzo per rendere agibile il palazzetto, nonostante, come già detto, gli allenamenti- durante la settimana che portava alla finalissima- si fossero svolti a porte aperte senza tener conto del numero di presenti. «Come mai-si chiedono le giocatrici del Miranda-quando si tratta di calcio femminile subentrano tutte queste problematiche?». Il Comune di Miranda invece si è attivato subito, rendendo disponibile la struttura e organizzando la manifestazione nei minimi dettagli.
Oltre alle problematiche legate all’impiantistica, le ragazze lamentano anche la scarsa visibilità mediatica che a loro è stata riservata, pur trattandosi della stessa competizione disputata dalla squadra maschile, tra l’altro con un numero superiore di supporters. Le calcettiste si sono sentite abbandonate anche dalla federazione molisana perché di questo genere di manifestazioni si sarebbe dovuto occupare il Comitato regionale della Figc, anziché la società del Miranda che ha dovuto organizzare il tutto nel giro di ventiquattro ore. Per le ragazze si è trattato di una sorta di discriminazione. Secondo loro, se in ballo ci fosse stata la squadra maschile, ci si sarebbe attivati subito e con tutti mezzi. Nel vicino Abruzzo, ad esempio, questo non accade. «Vincendo la Coppa Italia, ci siamo qualificate alla fase nazionale, mercoledì giocheremo contro il Chieti che è una squadra che sta disputando il campionato di serie C abruzzese e che punta alla serie A2, come noi naturalmente. Ma lì si dà la giusta risonanza all’evento. Noi invece siamo passate quasi inosservate, eppure giochiamo solo per passione senza ricevere alcuna forma di rimborso e facendo tanti sacrifici. Pretendiamo solo il giusto riconoscimento da parte della federazione e della stampa locale». Giu.Cri.