Nuovo DPCM. Sibilia: “I Dilettanti hanno fatto già grandi sacrifici. Servono aiuti”.
Lo stop dell’attività regionale non è stato gradito dalla maggior parte delle società dilettantistiche, qualcuno cerca di salvare il salvabile, almeno con il Campionato di Eccellenza, per la fase nazionale, ma sarà difficile far capire a chi non ha mai messo un piede su un campo di calcio la differenza tra i tornei a carattere nazionale e quelli regionali. L’unica difformità che io posso intravedere dopo 50anni e più nel calcio, sarà forse la continuità nel fare il tampone, non può essere diversamente, perchè differenze io non ne vedo. Ci sono gli spalti, dove ci sono, ci sono gli spogliatoi e infine il terreno di gioco. E’ uno sport da contatto dai primi calci alla serie A. Ora questa differenza non riesco a capirlo e nemmeno a digerirlo, ma siccome abbiamo sempre rispettate le regole, ci adatteremo alle direttive, ma spero che qualcuno mi spieghi questa differenza….i soldi?
Anche il Presidente Cosimo Sibilia, della LND, dopo una giornata di riflessione si è fatto sentire con la dichiarazione all’Ansa, che di seguito riportiamo integralmente.
“Consentire solo ad una minima parte delle nostre competizioni di proseguire, seppur a livello nazionale, non ci soddisfa – così il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente vicario della FIGC Cosimo Sibilia, prendendo posizione sul nuovo DPCM che consente alla Serie D e agli altri campionati nazionali organizzati dalla LND di andare avanti ma che di fatto ha bloccato tutte le attività regionali e giovanili. “Tuttavia saremo come sempre rispettosi delle disposizioni, ribadendo però la nostra perplessità rispetto a misure che impediscono di fare attività sportiva in maniera organizzata, al contrario di altre situazioni dove i controlli sono minimi o addirittura assenti – prosegue Sibilia – Sono stati annunciati nuovamente degli aiuti alle società sportive: mi auguro che almeno stavolta le parole si traducano in atti concreti. Altrimenti sarà la morte di migliaia di realtà dilettantistiche, con buona pace di chi, come la Lega Dilettanti e le società stesse, ha fatto di tutto per garantire la ripresa dello sport di base dopo il lockdown, mettendo a disposizione ingenti risorse economiche e compiendo ulteriori sacrifici. La misura adesso è colma e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di un disastro annunciato, invece di continuare a lanciare numeri e fare proclami come se il calcio a cui pensare fosse solo quello di vertice”.