27 Aprile 2024

Isernia, non partono i lavori allo stadio “Lancellotta”. Il calcio pentro senza futuro con impianti non idonei.

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Sarebbero dovuti iniziare lunedì i lavori di sabbiatura e arieggiatura del manto erboso. Non si può giocare un’intera stagione a Cerro al Volturno

ISERNIA. Siamo nel 2023, eppure in Molise sembra di essere ritornati nel 1903. Oltre a tutte le problematiche ben più gravi che attanagliano la nostra regione (sanità pubblica ko, collegamenti ferroviari inesistenti, viabilità da terzo mondo), non era mai accaduto in cento anni di storia che la prima squadra del capoluogo di provincia dovesse migrare altrove per disputare le partite casalinghe. Il manto erboso del Lancellotta versa in pessime condizioni che ne compromettono la praticabilità. L’amministrazione comunale è stata più volte sollecitata a intervenire, ma a quanto pare continua a fare orecchie da mercante perché evidentemente il problema stadio non rientra tra le priorità. Stando a quanto comunicato dall’Isernia San Leucio, tramite i canali ufficiali del club in data 9 settembre, dopo un proficuo incontro con il primo cittadino, i lavori di sabbiatura e arieggiatura del campo sarebbero dovuti partire lunedì 18 settembre e terminare entro due settimane. Ma ad oggi è ancora tutto fermo. Quindi si rischia di giocare un’intera stagione a Cerro al Volturno. Una scelta pessima che, data l’inerzia dell’amministrazione comunale, il club biancoceleste è assolutamente chiamato a rivedere. Tifosi, famiglie e appassionati di calcio in generale non possono sobbarcarsi una trasferta di 24 km ogni domenica percorrendo mezzora di strade tortuose e con i prezzi dei carburanti alle stelle. La società ha quindi il dovere morale o di accontentarsi del campo di contrada Le Piane o di scegliere una località che sia più facilmente raggiungibile come, ad esempio, Roccaravindola o Capriati al Volturno. Furono queste le opzioni del Vastogirardi alcune stagioni fa, data l’indisponibilità del Di Tella. Il problema però sarebbe risolto a metà. Se non si torna al Lancellotta e si continuano ad attendere i tempi biblici dei lavori di manutenzione, le partite di cartello, come il derby con il Venafro, data la numerosa affluenza dei tifosi, per questioni di ordine pubblico dove si disputerebbero?

Altra questione che riguarda esclusivamente chi amministra da anni il nostro territorio. Lo stadio Lancellotta versa in condizioni di degrado perché non solo sono mancati i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma non è mai stato mai valorizzato adeguatamente. Per quanto riguarda il campo ci si ostina a non voler optare per il sintetico (di cui sono dotati molti comuni limitrofi), che ha il grande pregio di poter resistere a molte ore di gioco intenso ogni giorno e in qualsiasi condizione atmosferica. Il Lancellotta non è dotato né di una sala stampa e né di una tribuna stampa con postazioni adeguate che consentano la ricarica dei dispositivi elettronici di cui oggi i cronisti sono dotati. Molto spesso i giornalisti sono costretti a sedere sugli spalti insieme ai tifosi. È una struttura obsoleta non idonea a disputare un campionato di quarta serie. Se continua ad essere trascurato, cosa succederà il prossimo anno nel caso in cui la squadra dovesse centrare l’obiettivo serie D? Migrerà nella vicina Castel di Sangro? Se si continua a tergiversare non provvedendo tempestivamente alla ristrutturazione dell’impianto, il calcio pentro non ha futuro, è destinato a morire come l’intera città di Isernia.

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