Il capitano Mingione: “Chiediamo rispetto per la nostra attività e la nostra salute”.
Da giorni l’impianto sportivo è privo di acqua calda per la mancanza di gas. «In questo periodo freddissimo siamo stati costretti a fare docce ghiacciate».
ISERNIA. In un comunicato apparso sul profilo social del capitano del Città di Isernia San Leucio, Vincenzo Mingione, e poi condiviso dagli altri compagni di squadra, i giocatori biancocelesti denunciano le condizioni fatiscenti in cui versa attualmente lo stadio Lancellotta. Il sintetico dell’antistadio, a detta dei calciatori, appare totalmente consumato e anche il manto erboso del campo sul quale vengono disputate le partite è in pessime condizioni, perché viene trascurato ed è impraticabile a causa delle tante buche. Inoltre, si legge nel comunicato, «ci vediamo costretti a chiedere rispetto per la nostra attività e soprattutto per la nostra salute. Da giorni lo stadio è privo di acqua calda per l’assenza di gas. Siamo stati costretti a fare in questo periodo freddissimo docce ghiacciate. Ci siamo spostati nell’antistadio per usufruire degli spogliatoi e ci siamo trovati senza acqua anche lì per l’ennesimo guasto comunicato poco prima dell’allenamento. La società ha dovuto prenotare a sue spese in fretta e furia un campo per farci sostenere l’allenamento. Sabato scorso abbiamo trovato gli spogliatoi chiusi e la seduta è stata annullata. La nostra società, che ringraziamo per gli sforzi che sta facendo anche nel trovare soluzioni giornaliere alternative malgrado l’aggravio di costi a suo carico, è in contatto costante con il Comune e sta chiedendo la risoluzione dei problemi.
Mingione e compagni rivolgono infine un accorato appello all’amministrazione comunale. «In questo periodo difficile per la vita e la salute di tutti noi, chiediamo maggiore attenzione da parte del Comune di Isernia nella gestione del campo sportivo unico impianto esistente in tutta la città per svolgere la nostra attività».
C’è da aggiungere, per chi non pratica il calcio dilettantistico ma lo segue in veste di cronista, anche l’assenza di una tribuna stampa attrezzata con postazioni adeguate all’esercizio del mestiere. Si tratta ovviamente di problematiche che si trascinano da anni e che sono sempre passate inosservate agli occhi delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Giu. Cri.