Cln Cus Molise, l’esperienza di Giusy D’Alessandro: “Giocando ci divertiamo. Che bello veder crescere le più giovani”
Se è vero che il campo nello sport è il giudice unico, è altrettanto vero che a fare la differenza è l’esperienza. Quella che la squadra di calcio a 5 femminile del Circolo La Nebbia Cus Molise ne ha da vendere. Tra le senatrici del gruppo guidato in panchina da mister Di Gregorio, c’è senza dubbio Giusy D’Alessandro che dopo tanti anni vissuti sul campo di calcio ha deciso insieme ad altre tre senatrici e compagne di una vita, di sposare il progetto del Circolo La Nebbia Cus Molise.
Lei è tra le più esperte del gruppo cosa si prova a giocare con tante ragazze che si avvicinano per la prima volta a questo sport?
“Non avrei mai iniziato questa avventura senza le mie compagne di squadra più esperte, siamo state sempre un gruppo e da sola non avrei potuto farcela. Anche perché parliamo di ragazze molto giovani, dai 13 ai 16 anni, un periodo particolare di crescita. Non hanno mai vissuto una gara con agonismo, quindi solo guardando noi più grandi lottare fino alla fine, possono crescere e capire la passione per questo sport”.
Ha in squadra diverse compagne con le quali ha condiviso tante belle stagioni nel mondo del calcio a undici femminile. Insieme a loro costituisce lo zoccolo duro della squadra. E’ una bella soddisfazione, concorda?
“Io, Paola, Giusy e Mariagiovanna abbiamo un rapporto importante da sempre, anche fuori dal campo. Nella scorsa partita contro il Montenero , sul nostro vantaggio, ho gridato dentro di me, questa è la mia squadra. Io sono cresciuta nel Campobasso, avevo 16 anni quando conobbi Piacquadio e Micatrotta. Piacquadio è stata per me un grande esempio da sempre, da quando mi riaccompagnava a casa dopo gli allenamenti, ad oggi. Tenerla al mio fianco in campo è sempre una garanzia, è stata la fondatrice del calcio femminile in Molise, di più non potevo chiedere”.
Calcio a 11 e calcio a 5 sono due sport simili ma allo stesso tempo diversi. Come si sta trovando nel futsal?
“Sì, il calcio a undici è nettamente differente dal futsal, ma io l’ho amato da subito, forse per le mie caratteristiche tecniche mi si addice di più. Non sono una grande saltatrice di testa, sarà per via della mia statura. (Ride)”…
Siete prime in classifica, che idea ti si è fatta del campionato di serie C?
“Quest’anno il campionato è molto più competitivo rispetto a quello di due anni fa. Le squadre sono ben preparate. Certo, c è da crescere molto, ma ci siamo incanalati nella giusta direzione. Noi siamo prime in classifica, ma c’era da aspettarselo. Non a caso siamo le giocatrici con più esperienza e con migliori risultati. Non è un vanto, perché siamo delle persone umili, ma un dato di fatto”.
L’obiettivo è provare ad arrivare in fondo e dare continuità al progetto?
“Penso che stiamo dando alle ragazze tutto quello che possiamo e devo dire che stanno apprendendo le nostre indicazioni e i nostri consigli. Elio Perrella insieme al mister Di Gregorio ha fatto un ottimo lavoro con loro. Ci sono dei talenti innati, un po’ sfaticate, ma si prenderanno i loro meriti in futuro. Angelini, il portiere la prima partita che ha disputato, ha commesso qualche errore dovuto alla gioventù e all’inesperienza. Parlo di lei, perché è l’unica tra le più giovani che è sempre in campo con noi quattro più esperte. Ricordo la partita contro il Mirabello, quando mancava il capitano e ho dovuto fare io le sue veci. Pensavo solo che dovevo difendere Angelini dagli attacchi avversari, alla fine è stata lei a difendere tutti noi. Questo per dire che sta crescendo molto, sta diventando una sicurezza per noi. Ed è bello vederla migliorare giorno dopo giorno. Lo stesso vale per altri elementi della nostra rosa. Ripeto, con il tempo, lavorando e facendo sacrifici come li abbiamo fatti e li facciamo noi più grandi, possono togliersi delle belle soddisfazioni”.
Il movimento è in crescita, a tuo avviso partendo da questa base dove si potrà arrivare?
“Questa è la base per calcolare qualsiasi teorema. Elio Perrella, con le sue conoscenze e la sua simpatia, riporterà il Molise nello stesso punto in cui Piacquadio era arrivata. Avendo dei buoni pilastri e delle ottime giocatrici, si può andare ovunque. Anche perché credo che l’anno prossimo, lo scettro lo passeremo definitivamente, almeno parlo per m. Le mie ginocchia chiedono pietà (ride ndr)”.
A Bojano c’è grande entusiasmo per il progetto Cln Cus Molise, grazie anche al sostegno di voi calciatrici più esperte si potrà arrivare lontano, è così?
“Nicola Dell’Omo, il presidente, ci conosce bene ormai. Sa che affidandosi a noi, ci si può aspettare di tutto. Ci ha messo a disposizione qualsiasi cosa: campo, pulmino, divise. Due tecnici e un accompagnatore meraviglioso, Liberato Cimmino, il jolly . Con tutta quest’esperienza e mezzi a sufficienza, penso che Bojano ha il meglio per fare di meglio”.
Martedì si tornerà in campo per la semifinale di ritorno di coppa Italia contro il Mirabello. Che gara si aspetta?
“Non esistono partita facili e quindi credo che anche quella di domani sia complicata. Abbiamo vinto l’andata ma non vuol dire nulla. Dobbiamo giocare come sappiamo e poi alla fine, se saremo state brave, andremo a giocarci la finalissima”.