Cinque anni fa ci lasciò Tonino Molinari, “Il Presidentissimo” del Campobasso Calcio
Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Tonino Molinari il “presidentissimo”, divenuto presidente quasi per caso, ha portato il Campobasso nell’elite del calcio italiano
Sono stati scritti articoli e l ibri per raccontare chi era Tonino Molinari, per ricordare quello che ha fatto non solo per il calcio campobassano e molisano, ma per l’intera città di Campobasso. Sono passati cinque anni dalla sua scomparsa ma il suo ricordo resta vivo nel cuore dei tifosi rossoblù, di ieri e di oggi. Che non ci sarebbe mai più stato un Campobasso così era stato chiaro sin dalla stagione della retrocessione in C2 e il successivo fallimento. Con lui se ne è andato anche un certo tipo di calcio, più “ruspante”, più vero, nel quale esisteva un po’ più di umanità e c’era ancora spazio per le favole, come quella vissuta dal Campobasso dal 1981 al 1987.
E’ stata la sua schiettezza, la sua verve popolare, che hanno fatto ingelosire alcune persone del suo entourage che fino a quel momento l’avevano supportato. Molinari aveva capito in anticipo cosa sarebbe accaduto, nonostante la sua strenua difesa del calcio cittadino. Chi ha vissuto quello straordinario periodo non può certo dimenticare le sue uscite come “perché solo al portiere bisogna comprare i guanti”. Gli aneddoti da raccontare, le immagini da ricordare sarebbero tanti, ci piace, però, ricordare tre episodi in particolare che ci deve insegnare tante cose: il grande plebiscito regionale nel giorno della promozione in serie B, l’inaugurazione dello stadio di Selvapiana che si concretizzo con la vittoria in Coppa con la Juventus e l’abbandono dai suoi più affezionati dopo la caduta in disgrazia. Io ero in campo con la mia Contax il giorno della possibile promozione in serie B, perché la sentenza della gara contro il Casarano è arrivato il mercoledì successivo. E’ difficile spiegare a chi non c’era l’effetto di quel giro del campo di Molinari portato a spalle dai tifosi, ma chiunque era al Vecchio Romagnoli quella domenica di maggio contro la Reggina ha sentito la scossa di energia ed entusiasmo che quel salutare con la mano del “presidentissimo” ha trasmesso al popolo sportivo molisano, ‘FORZA LUPI’.