Calcio Serie D. Il Campobasso contro l’Albalonga è chiamato a mostrare il vero volto.
3 min readI rossoblu di Cudini con l’Albalonga iniziano un trittico di gare decisive per la vittoria finale: Notaresco ( F ), Castelnuovo ( C ), Vastogirardi ( F ), Vastese ( C ). Poi il Campionato si fermerà per permettere tutti ad avere le stesse gare da disputare come da calendario.
Il prossimo avversario del Campobasso si chiama CynthiAlbalonga che insieme al Real Giulianova ha giocato più gare (22). La squadra laziale mantiene un discreto bottino quando gioca lontano dal proprio campo, nelle 11 gare giocate ha vinto tre volte, cinque pareggi e tre sconfitte, con 10 gol fatti e 9 subiti. Come dire, è un avversario da prendere con le molle, ma in questo periodo non ci sono avversari facili. La squadra rossoblu se ne accorto, come sia diventato tanto difficile costringere alla resa gli avversari, alcuni mesi orsono tutto sembrava più facile, ma quando il campionato arriva nel momento clou, tutti danno il massimo. C’è chi deve salvaguardare la categoria, altri invece, ambiscono a qualcosa di più. Così con il mercato ancora aperto, gli avversari cambiano volto in continuazione, l’esempio dell’Agnonese è lampante, domenica ha messo alla frusta sul campo avverso il Vastogirardi, eppure tra i due c’era un distanziamento enorme nella classifica, ben 31 punti prima della gara. Cosa insegna? Che non ci sono avversari facili. Se poi, anche la sfortuna si accanisce, c’è da serrare le fila e fare fronte comune. Lo sa Cudini che per tre gare consecutive ha dovuto reinventarsi la squadra per infortuni e squalifiche. Tenkorang è aut, Brenci, Fabriani e Vitali sono in via di recupero, l’infermeria ci dà notizie confortanti, il team deve solo riprendere la forma ottimale, anche se il campionato non aspetta e va avanti senza sosta. Sosta che arriverà a Aprile inoltrato per resettare il calendario e mettere tutti nella stessa posizione, ciò è, con le stesse gare da disputare prima delle ultime quattro. Lo comunica il Dipartimento Interregionale: “ A partire dal 25/04 si riserva di sospendere temporaneamente la programmazione delle gare come da calendario, al fine di assicurare che la fase finale del campionato, tenuto conto anche della situazione di emergenza sanitaria, possa svolgersi in condizioni di parità tra le società partecipanti e di conseguenza, sarà privilegiata la programmazione delle gare di recupero dei gironi interessati. Per tali gironi sarà pubblicato il calendario dei recuperi e quello del proseguo del campionato. Per i gironi, invece, che non dovessero presentare tali problematiche, l’attività proseguirà regolarmente secondo il calendario già pubblicato”.
In sostanza, il Campobasso con una sola gara da recuperare, potrà respirare alla fine del mese di aprile, per poi affrontare lo sprint finale, e speriamo che ci arrivi ancora come prima classificata, posto che ha abbandonato solo in due circostanze.
Ora c’è da guardare al presente, perché è al presente che il Campobasso deve pensare prima di entrare in una fase psicologica di non saper vincere. Nelle gare del girone di ritorno, fatto eccezione contro l’Agnonese, il Campobasso non ha mostrato un volto smagliante, anzi, è dovuto ricorrere all’ultimo assalto per portare a casa i tre punti, assalto che non è servito domenica scorsa contro il Matese. Ma ci sta nel contesto di un campionato svolto in modo regolare, figurati in un periodo anomalo, dove non è stato possibile fare il richiamo della preparazione, fattori che influiscono e non poco sull’andamento della gara. Cudini dopo il match contro il Matese, ma l’aveva detto anche dopo l’Aprilia: “Potevamo fare qualcosa di più”. Vorrei fare una domanda schietta a Cudini: “La squadra ha la possibilità di dare qualcosa in più in questo momento?”. Se ce l’ha, la manchevolezza viene dai ragazzi, e non credo visto che al termine delle gare i visi sono disfatti dalla fatica. A questo punto c’è solo da saper gestire le energie che ci sono nelle gambe, perché di energie stiamo parlando, non di tecnica o gioco di squadra, perché il Campobasso di tecnica e gioco di squadra abbonda. Ad evitare colpi di scena che il calcio può riservare, c’è da fare gruppo, non solo all’interno dello spogliatoio, ma anche dall’esterno deve arrivare la spinta necessaria, perché solo in questo modo non si regalerà un altro campionato agli avversari.