CALCIO – Michele Colabella classe 2003, l’Under molisano che sogna di vestire la casacca rossoblù del Campobasso.
Quando si pensa ad un centrocampista capace di distruggere come ripartire, di dare apporto sostanzioso in fase difensiva e di affacciarsi poi con la stessa efficacia nell’area avversaria, il suo nome è il primo nella ristretta e, per questo motivo, assai prestigiosa lista degli Under molisani. Michele Colabella, classe 2003, di Bonefro, ha fatto i primi passi con la Turris, due anni di Allievi con il SS. PP. Di Termoli, le qualità del ragazzo l’hanno portato subito a tuffarsi nel massimo torneo regionale con l’Aurora Ururi, pedina inamovibile, saltando il campionato Juniores, a metà stagione passa nel Campodipietra di Cordone, nella stagione successiva fa ritorno nella Turris sempre nel campionato di Eccellenza, per comodità nella frequentazione dell’Università. Quest’anno si è messo in mostra con il Casalbordino, Eccellenza abruzzese, ha accompagnato la squadra ad una salvezza che nessuno sperava all’inizio, i suoi assist hanno permesso al suo compagno di squadra Finizio di segnare ben 23 gol, secondo nella speciale classifica cannonieri alle spalle di D’Egidio del Teramo con 26 gol. Con la penuria di giovani con il talento puro, la domanda viene spontanea al giovane calciatore, il perché girovagare ancora nei campionati regionali, quali sono i motivi ostativi che l’hanno frenato nel salto di categoria. “Non ho santi in paradiso, ho imparato che per emergere nel calcio devi essere nel giro giusto, e, poi ci vuole anche un po’ di fortuna – dichiara Colabella -, il mio sogno è indossare la maglia rossoblù del Campobasso, confrontarmi in un campionato di valore e guardare in faccia la realtà, finora non ho avuto la possibilità di fare questa esperienza e non so quali sono i miei meriti o i demeriti, rimanere imbottigliato in un campionato regionale dove tutto mi rimane facile, non ho stimoli nel migliorare e non so neanche quali sono i miei limiti. Spero nella prossima stagione di alzare l’asticella – continua il baby calciatore -, solo in questo modo posso capire se questo è il mio lavoro o rassegnarmi a giocare solo per puro divertimento” .