AGISI. Uniti per tutelare 4 milioni di italiani e 2.000 imprese sportive che gestiscono impianti natatori
In un momento di grave e in qualche caso irreversibile crisi, il mondo dei gestori di impianti natatori vuole interloquire in modo compatto, univoco con le istituzioni nel rispetto delle proprie identità.
In occasione dell’appuntamento italiano più importante del comparto, “ForumPiscine” svoltosi nei giorni 10, 11, 12 marzo, è stata coinvolta la maggior parte degli operatori in una serie di Web conference ad alto profilo tecnico. È emersa la drammaticità del momento, LE PISCINE ITALIANE RISCHIANO DI NON APRIRE PIÙ, questo il settore in assoluto più penalizzato nella grave crisi economica generata dalla pandemia covid-19.
Sono dati oggettivi a dimostrarlo:
– Chiusi ormai da febbraio 2020 senza una data presunta di riapertura per il 2021
– Decreti emergenziali che NON HANNO considerato le peculiarità del settore piscine escludendo i gestori dal 95% degli aiuti previsti.
– Obbligo di conservazione del patrimonio impiantistico pubblico con alti costi da sostenere nonostante la chiusura
Un comparto completamente abbandonato con la necessità di fare squadra per potersi rappresentare unito nelle sedi istituzionali centrali e territoriali.
I gestori di impianti natatori AGISI, ASSONUOTO, Insieme si vince, Piscine del Piemonte e SIGIS con la delega a Marco Sublimi, già riconosciuto dirigente del settore e co-curatore del programma congressuale di ForumPiscine, lavoreranno in questo periodo emergenziale per la sopravvivenza degli impianti natatori.
La piscina rappresenta un polo aggregativo-sociale dalle caratteristiche uniche, frequentata da utenti di ogni età, con le più svariate esigenze e per questo necessita di attenzioni specifiche peculiari.
In questi lunghi mesi i gestori delle piscine di tutta Italia stanno pagando energia (luce, gas e acqua) a costi non adeguati al servizio sociale che erogano. Costi di mantenimento, anche a piscine chiuse, di un patrimonio impiantistico sportivo pubblico al 90%.