IL RICORDO – Spezzone di vita vissuta di Peppino Garofalo, apprezzato imprenditore che amava il calcio.
Per la sua lunga militanza nel mondo del calcio, la FIGC-LND gli ha riconosciuto il premio di ‘Dirigente Benemerito’.
Rispetto, riservatezza, ti accoglieva sempre con il sorriso. E’ stato un uomo che dal nulla ha saputo costruire un impero. Giuseppe Giambattista, più noto come Peppino Garofalo è volato in cielo troppo presto, e ora mancherà ai suoi cari, ma anche agli amici di sempre. Spesso mi raccontava i suoi spezzoni di vita vissuta, quando da giovane si trovò a sbarcare il lunario in Svizzera, dove ha imparato il lavoro di fornaio. Dopo alcuni anni c’è il ritorno a casa a San Giacomo degli Schiavoni. Apre un piccolo commercio di alimenti, mette a frutto anche l’esperienza fatta in Svizzera con l’apertura del forno. Spesso mi ripeteva dei sacrifici fatti per mettere le basi per il suo vecchio pallino della fabbrica del mobile, tutti i santi giorni girava con il suo furgoncino per le campagne per portare il pane e altri alimenti. Dopo alcuni anni nel commercio di generi alimentari si proiettò nel mondo dell’arredamento. Iniziò con la costruzione della fabbrica a San Giacomo, poi il trasferimento a Termoli. Il boom economico l’accompagnò con le aperture di tanti punti vendita, da Termoli a Chieti Scalo, passando per Campobasso e Isernia. L’ho conosciuto nel 1995, ci univa la passione per il calcio, lo rendeva felice la presenza dei giovani. Mi diede il compito di mettere su una squadra “La Molisana Campobasso” di Seconda Categoria. Non si contano le sponsorizzazioni con il nome Garofalo, marchio di garanzia dei mobili: Garofalo Guardialfiera, Garofalo San Giacomo. Nel 1998 viene chiamato a ricoprire la presidenza del Termoli per rilanciare la squadra giallorossa, e da uomo vincente in due anni centrò la Serie D. Chiuse la sua esperienza nel calcio con il riconoscimento da parte della Figc-Lnd di ‘Dirigente Benemerito’.
IL TERMOLI DELLA PRESIDENZA GAROFALO