IL PERSONAGGIO – La strana domenica di Esposito: dalle lacrime per la B al gol senza esultanza.
Strana domenica per Vittorio Esposito, che si è ritrovato a giocare contro il suo passato e soprattutto in uno stadio dove ha vissuto grandi emozioni.
Il mondo Samb prima se n’è innamorato da avversario, poi gli ha regalato la maglia numero 10 nella stagione di Moriero-Capuano e del famoso playoff per la Serie B perso contro il Cosenza.
Esposito in quel campionato delizia tutti con le sue giocate, tanto che la Nord gli dedica addirittura un coro personale, cosa che al Riviera non succedeva forse dai tempi di Criniti, Borneo o Zerbini-Scandurra.
Questo perché Esposito è sempre stato visto come “uno del popolo”, il talento sbocciato giocando fin da bambino con il pallone nel quartiere di casa. “Il Messi del Molise”, “uno che quando ha voglia la vince da solo”. Tanti gli appellativi che ha ricevuto nella sua carriera, ma alla Samb non si è vista mai quella sregolatezza o carattere fumantino di cui si è sempre parlato.
Il genio, invece, si è ammirato eccome, anche se un pò a correnti alterne e troppo condizionato dagli infortuni. Esposito ha provato a dribblare pure quelli e si è messo a disposizione in condizioni precarie nel ritorno contro il Cosenza pur di sognare la Serie B fino all’ultimo secondo con la Samb.
Impresa non riuscita e lacrime a fine partita davanti a migliaia di cuori rossoblù, prima di un addio che lo ha fatto soffrire (Fedeli disse no al biennale). Quei colori li sentiva dentro, tanto da non esultare nel recentissimo gol a Knoflach con il Notaresco. Braccia a chiedere scusa e quanti pensieri, la Samb e quei tempi erano proprio un’altra cosa… eh già Vittorio come darti torto!
Fonte TUTTO SAMB