23 Novembre 2024

Donn’Andò Marzitelli ci lascia e si porta via il dialetto che non sono mai riuscito a decifrare

Nella foto : Antonio Marzitelli con la sua dipendente preferita Ester Iannotti

“Donn’Andò oggi il tempo accompagna”. E lui con il solito sorriso a 32 denti e il timbro di voce, campobassano-pugliese, mi rispondeva: “Dottò, questo è il posto migliore per godere l’aria buona, il sole batte solo quando tramonta”. “Donn’Andò vedi che io non sono dottore”. “Ma tu non lavori all’Asl”. “Si, ma non sono dottore”. “Per me lavori alla Asl e sei dottore”. Non c’è stato verso di fargli cambiare idea. Con Antonio Marzitelli ci siamo conosciuti tanti, tanti anni fa, tra noi è nata una certa confidenza anche con qualche scambio di battute vivaci, a seguito del giornale che acquistava e metteva a disposizione al bar. Io prendevo il giornale e mi rivolgevo a lui: “Donn’Andò mi devi dire che cosa ha di più questo giornale, vedi se lo metti vicino al naso si sente un odore sgradevole”. La risposta era sempre la stessa : “Il tuo non parla della squadra del paese dove c’è mio cugino”. Si riferiva alla squadra di Serracapriola, la famosa Frentania che ha partecipato al campionato di Eccellenza molisano nel 1994 per poi sparire e ricomparire negli ultimi anni nei campionati minori dove è dirigente il cugino di Antonio Marzitelli. Non c’è stato verso di fargli cambiare giornale, qualche volta per farmi contento acquistava il “Quotidiano del Molise”, sapeva esattamente il giorno e l’ora che andavo a prendere il pane o la pizza, si metteva seduto sull’ultimo tavolo vicino alla porta d’entrata. “Donn’Andò che dice il giornale”. “Dottò non si capisce più nulla, parlano solo di tasse”. “E tu leggi il giornale dove ci sono le notizie brutte”. “Dottò vedi che questo è il tuo giornale”. “E fa schifo pure quello”. “Allora ho ragione io a comprare l’altro giornale”. “Donn’Andò, i giornali sono come i jubox, ti ricordi i jubox che stavano al bar una volta”. “Si, e allora”. “Tu mettevi la monetina e sentivi la canzone che volevi sentire”. A parte le battute sul giornale, una storia che è andata avanti fino alla chiusura del Quotidiano del Molise, con Antonio Marzitelli è nato quel rapporto confidenziale da quando aveva il forno vecchio, poi ha iniziato a costruire una imponente costruzione fino al taglio del nastro. Il giorno dell’inaugurazione, la sua faccia rotonda spruzzava gioia da tutti i pori, i suoi occhi luccicavano come due brillanti, aveva vinto la sua scommessa assieme a tutta la famiglia, con Luca e Michele a fare da guida. Con la morte di Antonio Marzitelli se ne va un altro pezzettino dei personaggi della storia campobassana, della sua genuinità, e non è un caso che questo miracolo gastronomico era ed è incastonato nella zona storica. La sua scomparsa mi ha lasciato un velo di tristezza, mi mancheranno gli scambi di battute, e quel parlare di un dialetto che non sono mai riuscito a decifrare. Ciao Donn’Andò!

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