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\u201cRIVOLUZIONARIO \u00c8 IL CORAGGIO\u201d, IL LIBRO DI ARIANNA QUICI CHE ESORTA A TRASFORMARE LE AVVERSITA\u2019 DELLA VITA IN STRAORDINARIE OPPORTUNITA\u2019
\nLa giovane psicologa e scrittrice di Trivento ha emozionato tutti coloro che hanno preso parte all\u2019evento di presentazione<\/p>\n
ISERNIA. \u201cRivoluzionario \u00e8 il coraggio\u201d \u00e8 un libro testimonianza che ha come obiettivo quello di donare a tutti un messaggio di speranza. Al di l\u00e0 di ogni avversit\u00e0, ogni essere umano pu\u00f2 trovare il coraggio di agire e trasformarla questa vita, realizzando i propri sogni semplicemente cambiando prospettiva, relativizzando il nostro punto vista perch\u00e9 non esiste una realt\u00e0 che sia oggettiva per tutti. L\u2019autrice, Arianna Quici, 33 anni, giovane psicologa e scrittrice di Trivento parla della sua condizione di disagio. Fin dalla nascita le \u00e8 stata diagnosticata una malattia rara congenita incurabile che affligge anche uno dei suoi due fratelli. L\u2019interessante volume \u00e8 stato presentato nel tardo pomeriggio di sabato 18 maggio presso la libreria Enzo della Corte. A dialogare con l\u2019autrice, Marilena Ferrante, docente, scrittrice e giornalista che ha sottolineato come ogni libro abbia il potere di insegnarci e lasciarci qualcosa.
\n\u00abOgni essere umano possiede una bellezza interiore e un infinito potenziale al di l\u00e0 delle proprie difficolt\u00e0 e del proprio stato di salute fisico – afferma la dottoressa Quici-. Credo che ognuno debba in qualche modo avere l\u2019opportunit\u00e0 di incontrare una persona che si accorga di questa bellezza e semplicemente gliela possa raccontare\u00bb. Ma cosa significa avere una malattia rara? \u00abE\u2019 una malattia che ha una incidenza molto bassa su una data popolazione, parliamo del 5% su una popolazione di 10mila abitanti- spiega la giovane psicologa-. In Italia ne soffrono circa due milioni, ma soltanto per seimila di queste persone esiste una diagnosi certa e solo per il 5% esiste una cura. Questo pu\u00f2 gettare le persone nello sconforto pi\u00f9 totale. La sofferenza esiste e non possiamo escluderla dall\u2019ordinario. Ma la nostra mente pu\u00f2 esserci di grande aiuto facendoci cambiare prospettiva. Nel tempo sono arrivata a considerare la mia malattia rara come un dono. All\u2019inizio non riuscivo ad accettarla, vivevo momenti di ribellione interiore, percepivo il mondo come orribile e ostile. Ma sapevo che prima o poi la mia sofferenza sarebbe stata ripagata dalla vita con qualcosa di molto pi\u00f9 grande. Durante un incontro con la mia dermatologa scelsi di prendere un farmaco per cercare di stare meglio, ma mi fu detto che, in caso assunzione per un periodo prolungato, avrebbe avuto come effetto collaterale la sterilit\u00e0. Fu in quel momento che capii che la malattia non poteva definire la mia vita, non doveva essere la malattia a dirmi cosa potevo e cosa non potevo fare. Da l\u00ec l\u2019ho accettata e ancora oggi mi accompagna, ma ho scelto di trasformarla, da grande nemico a cui mi opponevo a fedele compagna di viaggio.
\nUn grande filosofo come Epitteto diceva che la malattia \u00e8 un limite del nostro corpo, ma non della nostra volont\u00e0, a meno che non sia la volont\u00e0 stessa a scegliere che lo sia. Dovremmo vedere le cose che ci accadono in quest\u2019ottica\u00bb.
\nIl libro che ha come tema centrale le malattie rare si divide in tre parti. Nella prima si parla della storia personale dell\u2019autrice, di come \u00e8 riuscita a trasformare la malattia, che non ha rappresentato un ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi. Poi c\u2019\u00e8 una parte pi\u00f9 tecnica, psicologico-formativa che d\u00e0 al lettore la possibilit\u00e0 di capire, ad esempio, che cosa significa avere cura di s\u00e9. Un altro tema \u00e8 come imparare ad accettarci e ad amarci per ci\u00f2 che siamo realmente e come superare la paura del giudizio altrui. Non abbiamo bisogno di essere approvati. L\u2019ultima parte \u00e8 dedicata al racconto delle storie di sette persone che soffrono di una malattia rara, la parola che le accomuna \u00e8 proprio il coraggio perch\u00e9 come dice la dottoressa Quici la vita \u00e8 cos\u00ec talmente straordinaria che non \u00e8 punitiva, ma se determinate cose accadono \u00e8 per darci la possibilit\u00e0 di imparare e crescere attraverso di esse e trasformarle.
\nTra i progetti futuri della giovane psicologa- che \u00e8 anche tecnico del comportamento certificato ABA per bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, fondatrice e presidente di AMOUR, un\u2019associazione di promozione sociale dedicata interamente alle malattie rare-c \u2019\u00e8 quello di diventare arteterapeuta per aiutare l\u2019altro attraverso l\u2019arte perch\u00e9 la vita \u00e8 una tela da dipingere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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