Parlando di calcio, il 1\u00b0 luglio non \u00e8 mai stato un giorno qualsiasi. L\u2019inizio di ogni stagione sportiva, del resto, mai potrebbe esserlo con tutto l\u2019entusiasmo e la curiosit\u00e0 che circonda milioni di appassionati tra atleti, tecnici, dirigenti, arbitri, addetti ai lavori o semplici tifosi. Quello del 2023 va per\u00f2 ben oltre tutto questo, simboleggiando un cambio epocale nella storia del movimento dilettantistico. La riforma dell\u2019ordinamento sportivo, entrata in vigore proprio a partire dal 1\u00b0 luglio scorso, ha dato il via a un profondo mutamento strutturale con l\u2019abolizione del vincolo e l\u2019introduzione della figura del lavoratore sportivo, provvedimenti che di fatto hanno messo in discussione le fondamenta del calcio di base: la formazione dei giovani e il volontariato. Se da una parte l\u2019intento delle forze politiche pu\u00f2 risultare condivisibile – a interpretazione dei principi costituzionali di libert\u00e0 dell\u2019individuo e ricerca di maggiori tutele per coloro che prestano la propria attivit\u00e0 in ambito sportivo – lo stesso non si pu\u00f2 dire dei tempi e modi di attuazione di un decreto che non ha tenuto conto abbastanza della necessit\u00e0 di graduare gli interventi nel tempo e di differenziarli nell\u2019ambito dei diversi livelli che compongono la variegata realt\u00e0 del mondo dilettantistico. Come LND ci siamo fatti carico di rappresentare le preoccupazioni delle societ\u00e0 sia nelle interlocuzioni con il Governo – il quale ha mostrato una certa sensibilit\u00e0 nell\u2019apportare in corsa alcuni correttivi necessari, ma non ancora sufficienti – che in sede di Consiglio Federale, trovando nella stessa Federazione la sponda per rendere meno impattanti gli effetti del nuovo quadro normativo difendendo gli investimenti delle societ\u00e0 per la crescita dei giovani. Un valore enorme per il sistema calcio nel suo complesso che purtroppo rischia di essere perso di vista. All\u2019incertezza di questa situazione inedita si contrappongono invece segnali molto incoraggianti in termini di ripresa generale: come evidenziato dal Report Calcio 2023, il documento che prende in esame la stagione sportiva 2021-2022, i numeri del pallone italiano sono tornati vicini a quelli pre pandemia, con un incremento pi\u00f9 sostanziale per quanto riguarda il settore giovanile e scolastico e l\u2019attivit\u00e0 dilettantistica. Dati confortanti che trovano conferma e sviluppo nella stagione appena conclusa e che lasciano ben sperare per la nuova gi\u00e0 inaugurata dai primi impegni ufficiali e presto nel vivo con l\u2019avvio di tutti campionati. Colgo dunque l\u2019occasione per ringraziare tutte le societ\u00e0 e i dirigenti per la passione dimostrata anche in un momento cos\u00ec particolare come quello che sta vivendo adesso il calcio di base. Il loro amore incondizionato \u00e8 il garante migliore possibile per la salute del movimento e il futuro di questo sport.<\/p>\n
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