Politici basta teatrini, il Castel di Sangro merita rispetto!
In Italia nel 2024 può capitare che ad una squadra non venga consentito di giocare a casa propria nonostante in un posto con 5.000 abitanti il numero di campi a disposizione potrebbe far invidia anche ai top club nazionali? Penserete tutti che non sia possibile e invece è tutto incredibilmente vero e sta per succedere a Castel di Sangro. Nell’estate 2021 la Cep Castel di Sangro, basata esclusivamente da ragazzi del posto e completamente isolata dalla popolazione locale, si era miracolosamente salvata sul campo nell’indimenticabile play-out con la Cliternina, ma tutto sembrava vanificato dalla carenza numerica di giocatori e di risorse per andare avanti. Quando tutto sembrava scritto al’addio all’Eccellenza e al terzo fallimento in sedici anni, ecco il cambio della proprietà che, arrivata a mercato chiuso e tra mille vicissitudini, ha garantito una salvezza con una pazzesca rimonta con la bandiera Claudio Bonomi in panchina e un campionato nella parte sinistra della classifica. Adesso si sta facendo un mercato di primo livello per potercela giocare ai vertici del campionato.
Impegno, risorse e attaccamento alla causa da parte della proprietà non sono però finora serviti a garantire il rispetto che il Castel di Sangro e chi lavora per questi colori meritano. E non solo. L’anno scorso la richiesta di giocare le partite al sabato pomeriggio è stata accettata dopo mille polemiche delle autorità locali e perfino del mondo delle giovanili (con chi minacciava di fare “guerre” alla prima squadra e pensare che sarebbero le stesse persone che dovrebbero insegnare i valori ai ragazzini… complimenti vivissimi…), insomma peggio di un parto trigemellare. In prospettiva ci immaginavamo ripercussioni ma non fino a questo punto.
Da gennaio gli allenamenti (non seguiti sugli spalti a Castello) a Mondragone anche per ragioni logistiche considerando la provenienza di molti tesserati… A coloro che ci vorrebbero fuori dalle palle: quando ci si allontana non va bene, quando ci si avvicina nemmeno…. decidetevi. Adesso il Castel di Sangro rischia di dover giocare almeno alcune partite, nel caso migliore, in un’altra località (Cerro al Volturno?) senza reali motivazioni di lavori o altro. Sarebbe una violenza, una vergogna, una mancata di rispetto verso la storia e il presente del Castel di Sangro, i colori sociali e i tifosi, anche fuori Abruzzo, che non hanno mai smesso di seguire la squadra del cuore. Che sia in B o in prima categoria molisana per noi non esiste categoria. Nessuno deve mai dimenticare che Castel di Sangro, posto che diventa sempre più incantevole ogni anno che passa e ormai parte integrante dei nostri cuori, è nota a buona parte dell’Italia grazie al miracolo Castel di Sangro. Grazie al calcio direttamente o indirettamente tantissima gente ci ha mangiato e guadagnato con le vetrine nazionali e l’afflusso di media e tifoserie ospiti.
Calcisticamente parlando vediamo imbastire il tappeto rosso al Napoli che con migliaia di tifosi porta notorietà, turisti e quindi soldi. C’è anche posto pure per il Taranto per due anni di gare casalinghe al Patini, poi ecco le giovanili, un’altra compagine in via di creazione ecc ecc. Insomma mille campi, autentiche perle a livello nazionale con il Napoli che non ci ha pensato due volte a salire a Castello per un accordo pluriennale per una parte del ritiro estivo vista l’importanza degli impianti, bene c’è posto per tutti. Anzi non per tutti, tranne per la squadra del posto. Se qualche club lungo lo Stivale avesse bisogno di un campo, scriva in Paese, qualcosa uscirà…
A prescindere da giudizi o pregiudizi personali tra le varie componenti, la storia, il presente e il futuro del Castel di Sangro hanno o dovrebbero essere la priorità della politica locale. Qui invece non solo vengono ignorati e non tutelati ma abbiamo sempre più la sensazione che si stia provando in ogni modo a farci sparire, approfittando anche dell’assenza di potenziali ostacoli, in virtù del silenzio mediatico e dell’assenza del tifo organizzato post pandemia. Se questo fosse davvero il reale intento, possono già desistere perchè sarà tutto inutile. Mettetevi una volta per tutte le mani sulla coscienza e smettiamola con i teatrini, si calpestano valori e colori, oltre a far ridere l’Italia intera. Non bisogna costringere una società ad andare al Tar per giocare in casa, dove ci spetta.
Con i fatti rispetto per chi investe, rispetto per chi scende in campo, rispetto per chi macina centinaia di chilometri, sostiene spese e chiede ferie “solo” per vedere il Castel di Sangro, il quale nel frattempo rischia di essere colpito alle spalle da coloro che meno te l’aspetti.
Da parte nostra massimo sostegno alla proprietà, a mister Bernardi (altro nostro idolo della nostra storia) e ai calciatori (i vecchi ci conoscono già, i nuovi ci conosceranno presto). Noi resteremo adesso alla finestra, pronti a nuove iniziative nel caso in cui la situazione non rientrasse. Mentre probabilmente qualcuno in arrivo dall’Oceania, dal Sud America, dagli Stati Uniti, dall’Asia e dall’Africa avrà avuto la disponibilità di un campo in prossimità del Patini…., è giusto ricordare come le difficoltà, i nemici e gli ostacoli fortifichino una Passione, una Fede. E se qualcuno in Paese al posto di lamentarsi o fare il tirchio (sarebbero invece peculiarità dei genovesi dicono…) desse una mano concreta, sarebbe ben accetta.
Tutte le nostre strade portano a Castel di Sangro. Un Ultras nasce per combattere e muore combattendo.
SEZione GEnova CasteldiSangro