Magnolia, innesto top nel Roster : Valentina Bonasia in cabina di regia
Valentina
Bonasia
(In azione)
La playmaker di Sulmona arriva dall’A1 (Lucca) ed ha sposato appieno il progetto rossoblù
Il #fioriedacciaio peligno: «Ho sempre seguito Campobasso ricavandone ottime impressioni»
Una nuova tappa – la quarta – del percorso dei #fioridacciaio che parte con un innesto di spessore nel roster a disposizione di coach Mimmo Sabatelli, confermato con pieno merito in sella al team rossoblù al pari dell’intero staff tecnico.
Il primo colpo messo a segno dallo staff dirigenziale della Magnolia Campobasso porta il club del capoluogo di regione nel vicino Abruzzo, a Sulmona, terra d’origine e d’elezione della playmaker Valentina Bonasia.
L’IDENTIKIT La ventiseienne peligna è regista che fa del ritmo la sua filosofia cestistica ed è reduce da un’ultima stagione in A1 a Lucca conclusa col sesto posto al momento della sospensione a causa del Covid-19. Con una media di 10,6 punti nelle diciannove gare giocate (202 complessivi) e 4,2 assist a gara ed una valutazione media di 10, la giocatrice ovidiana ha espresso il suo massimo nei venti punti realizzati contro Torino, siglando ben diciannove punti nel match disputato dalle sue a Schio. Per lei, in A1, esperienze anche a Broni (un biennio) e Battipaglia (un altro biennio) con fermate in A2, invece, tra Cervia, Vigarano ed Orvieto.
AFFINITÀ GEOGRAFICHE Approdare a Campobasso, per un’abruzzese la cui collocazione geografica è prossima al Molise (famosa ad esempio è la linea ferroviaria che da Sulmona arriva a Carpinone ed è conosciuta anche come la ‘transiberiana d’Italia’), è di fatto essere a casa.
E quest’aspetto emerge in maniera particolare nelle prime impressioni da magnolia dell’ultimo innesto rossoblù.
«Disputare una stagione al PalaVazzieri sarà senz’altro una sensazione particolare. Nel mio percorso di giocatrice, non ho mai sentito più di tanto l’appartenenza geografica ad un posto perché comunque ero sempre lontana da casa. Essere nel progetto Magnolia ed essere molto vicina alla mia famiglia farà sì che, per la prima volta nella mia carriera, sentirò con ancora più forza l’appartenenza, anche territoriale, al club».
AVVICINAMENTO PROGRESSIVO Del resto, il feeling tra Bonasia e Magnolia è frutto di un conoscersi continuo.
«Ho sempre sentito parlare bene di Campobasso – spiega la regista ovidiana – e, anche nelle scorse stagioni, ho avuto qualche contatto con Mimmo Sabatelli, ma ho sempre dato la precedenza alle proposte provenienti dall’A1. Da ogni colloquio, però, ho sempre ricavato ottime impressioni, tanto più per tutte le notizie sull’ambiente Magnolia: il calore dei tifosi e la vicinanza della città in primis. Io adoro la presenza di pubblico ed avere il sostegno dei supporter, non a caso il sesto uomo. L’incitamento mi carica ed è questo un dettaglio che mi ha subito catturato così come la volontà, da parte del club, di allestire un roster competitivo per la massima serie».
VELOCITÀ E TRANSIZIONE Di se stessa l’ultima arrivata in casa Magnolia non ama parlare più di tanto. «Se ne dicono tante sul mio conto – argomenta – anche se non amo parlare di me, preferisco che siano gli altri ad avere delle impressioni. Se devo proprio indicare le mie caratteristiche, posso dire che adoro il gioco veloce e mi piace che la squadra mi segua. Adoro agire il più possibile in contropiede, fosse anche da un canestro subito. Questa è la mia idea di basket. Con gli anni, però, ho imparato anche a gestire la situazione a difesa schierata, considerando peraltro anche l’evoluzione fisica che sta avendo la nostra disciplina».
PROMESSE E CONFETTI Velocità sul parquet, ma anche velocità di pensiero. Le prime promesse formulate ai nuovi tifosi mettono in luce le caratteristiche smart di Bonasia.
«Quello che più mi dispiace – spiega – è di non aver avuto mai l’occasione di vedere il pubblico campobassano in azione dal vivo, ma i video visti in rete ed i racconti che mi hanno fatto rappresentano già un bel modo di ambientarsi. La squadra che vedranno avrà qualche mutamento, ma con certezza posso dire che, per potenzialità e scenari, ci sarà da divertirsi. Chiedo loro di esserci sempre vicini nei momenti belli, così come in quelli brutti che potranno arrivare. Ed è dalla vicinanza della gente, soprattutto in caso di battute d’arresto, che poi nascono le affermazioni. Con certezza, a nome mio, ma sono certa di interpretare anche le sensazioni delle mie nuove compagne, faremo di tutto per ottenere i migliori risultati possibili».
Exploit, magari, da festeggiare all’insegna di una tradizione tipica peligna: quella dei confetti. «Ecco – ci scherza su – questa è una promessa concreta, sono pronta a portare tante confezioni di confetti a Campobasso».
LO STATO DELL’ARTE Forte della sua vasta esperienza in A1 ed A2, Bonasia traccia anche un quadro a tutto tondo della ‘geografia tecnica’ della massima serie.
«Con gli anni – spiega – è aumentato il divario tra le big, che possono contare su budget importanti e su straniere di prima fascia, e le altre formazioni. Da un punto di vista del gioco, invece, la fisicità sta prendendo sempre più il sopravvento, tante volte a discapito della tecnica, anche al femminile».
CAMPOBASSO CAPOFILA Ulteriore certezza, per la playmaker ovidiana, è quella delle potenzialità in prospettiva di un club come Magnolia.
«Campobasso può ergersi a punto di riferimento per il basket nel Sud. La dislocazione delle formazioni della massima serie – chiosa – è maggiormente orientata verso il Nord. Realtà come quella rossoblù possono ampliare l’interesse verso la nostra disciplina e grazie all’entusiasmo che riescono a creare cambiare anche le prospettive stesse del percorso di questo sport, facendo anche da capofila per altre realtà nell’area meridionale».