LA SEZIONE GENOVA ANCORA UNA VOLTA RINNOVA L’AFFETTO PER LA SQUADRA DEL CASTEL DI SANGRO.
Anche quest’anno la Sezione Genova sarà al seguito del Castel di Sangro. Non stacchiamo mai la spina, non chiudiamo gli occhi, non ci tappiamo le orecchie, non cuciamo le bocche, osserviamo tutto. Per chi ci conosce davvero non è una sorpresa. Anche in estate si toccano con mano aspetti fondamentali di ogni club come il livello di programmazione, organizzazione e coinvolgimento di più persone nei rispettivi ruoli per il bene della causa comune. Nel recente passato ci siamo esposti pubblicamente, ponendo l’attenzione sul fattore campo dove alcuni ci hanno volutamente messo i bastoni tra le ruote. Ora pare da quanto letto che si ritornerebbe a giocare davvero a casa, l’esperienza però insegna, soprattutto qua. Ostacoli burocratici e umani non mancano mai…vedremo quando sarà il momento…
Ci attende un altro campionato di Eccellenza Molisana. Con questa società, rappresentata dalla famiglia Di Tora che ci ha evitato di sparire per la terza volta assieme a Ciro Bronzuto, un’insostituibile garanzia di equilibrio, siamo reduci da una salvezza miracolosa grazie ad un mercato di gennaio di rilievo svolto da Andrea Di Tora, seguita da una seconda stagione con un terzo posto a fine di girone d’andata e un ritorno con troppe sconfitte che ci hanno allontanato dai quartieri alti. La terza annata si è chiusa al quinto posto, ultima posizione buona per i play-off saltata solo per il gap di punti dalla seconda piazza e la conquista del titolo regionale Juniores, con la fase nazionale che ci ha visto non arrivare ai quarti di finale solo per un sorteggio, come fossimo nella preistoria. Incredibile.
Quel Castello da dicembre in poi avrebbe fatto il culo a tutti: tanti giovani di valore (da Moussa ad Aricò, da Parisi al bomber Di Tora, da Nelson ad Aisosa, solo per citarne alcuni), capitan Di Fusco, in campo spesso con un ginocchio dolorante e un grande senso d’appartenenza, assieme ad elementi di esperienza, in primis Edoardo Catinali, un lusso di classe per la categoria, un “vecchietto” di 42 anni con l’entusiasmo, la cazzimma e la voglia del ragazzino. Avremmo meritato i play-off ma resta una stagione di alto valore, un gruppo di calciatori che ha meritato, dentro e fuori dal campo, tutta la nostra stima, affetto e amicizia. Un rapporto consolidato soprattutto tra le difficoltà, come in occasione del confronto post gara di Venafro quando abbiamo chiesto e ottenuto da Bronzuto un confronto faccia a faccia con la squadra dopo una brutta sconfitta. Chi ha le palle affronta le difficoltà con umiltà e non trova scuse arrampicandosi sugli specchi, è stata un’occasione per resettare e compattare. In campo uscimmo sconfitti, ma dentro di noi eravamo consapevoli che saremmo ripartiti.
Finora abbiamo giudicato solo i fatti che sono quelli che contano, così faremo anche quest’anno. Tra pochi giorni la Coppa Molise, poi il campionato. Dopo la fine della stagione abbiamo letto gli unici commenti possibili, ovvero migliorare ancora. Per noi e chi sa leggere significa solo una cosa: una squadra e un allenatore per vincere il campionato, non esistono alternative. Il Castel di Sangro per il nome che porta e questa società, con i mezzi economici e i contatti nel mondo del calcio ben superiori alla media, possono solo puntare a vincere il campionato, peraltro probabilmente il girone qualitativamente più debole di tutta Italia. Vincere un campionato non è mai facile ma dovremo essere organizzati, in campo e fuori, per giocarcela davvero fino alla fine. Anno dopo anno siamo andati a migliorare rispettando le premesse, ora la logica fa pensare al definitivo salto di qualità, siamo convinti che avremo un organico e un tecnico di primissimo livello e una struttura societaria ben definita in ogni ruolo. Non abbiamo dubbi a riguardo, preferiamo non averne.
Non siamo nati ieri e non siamo per il detto “Domani è un altro giorno”. “Via con il vento” non è il nostro film preferito… Il Castel di Sangro è nato per combattere e vincere, è l’unico obiettivo, un traguardo raggiungibile sempre con il rispetto delle persone e della professionalità di tutti coloro che dentro e fuori dal campo hanno dato tanto e per i tifosi che si sobbarcano 1.600 km. Il bene dei colori giallorossi è la nostra unica priorità e lo salvaguarderemo a tutti i costi, contro chiunque in passato, nel presente e in futuro oserà metterlo in pericolo. Siamo, dobbiamo e vogliamo essere ottimisti. Al fianco dei giallorossi con rispetto di tutti e paura di nessuno.
Un Ultras nasce per combattere e muore combattendo.
*SEZione GEnova Castel di Sangro*
