CLINIC CITTA’ DI CAMPOBASSO, SUCCESSO PER LA PRIMA EDIZIONE
Andrea Capobianco, Fausto Scarpitti e David Ceppi sono stati i protagonisti del primo Clinic Città di Campobasso organizzato dal Cus Molise come antipasto del secondo Quadrangolare del capoluogo di regione messo su sempre dal centro universitario sportivo. Una mattinata piacevole di confronto con la moderazione del professor Germano Guerra, sul tema dal titolo ‘Tecnica e tattica nel futsal e nel basket. Similitudini e differenze”. “Quello di oggi – sottolinea il presidente del Cus Rivellino nella sua introduzione – è un momento importante di confronto grazie alla presenza di relatori di grande livello che ci onoriamo di ospitare in questo clinic. L’organizzazione del quadrangolare, oltre ad essere una vetrina importante per la regione e per la città, ci permetterà di verificare a che punto è il lavoro della nostra squadra. Abbiamo curato tutto nei minimi dettagli anche per quanto riguarda la questione sicurezza attenendoci alle normative anti covid 19 attualmente vigenti. Il tutto anche in vista del campionato”. Il coordinatore delle attività sportive del Cus Molise e tecnico del Cln Cus Molise, Marco Sanginario ha rimarcato: “Siamo orgogliosi di poter avere un tavolo di relatori di grande levatura ringraziamo tutti i partecipanti e ci apprestiamo a vivere una giornata all’insegna della cultura e dello sport in tutta sicurezza”. Poi si è dato il via all’incontro di fronte ad una platea partecipe e attenta con protagonisti anche gli studenti dell’Unimol che frequentano la facoltà di Scienze del Benessere (corso di laurea in Scienze Motorie). “Da medico dello sport – sottolinea il professor Guerra – dico che l’aspetto della preparazione è fondamentale al di là della tecnica. Quando facciamo l’idoneità agli sportivi seguiamo un protocollo standard. Nella struttura assistenziale che mi onoro di presiedere abbiamo l’unico macchinario della regione che fa le prove cardiopolmonari (attualmente impedite dalla normativa anti covid 19 ndr) che sono fondamentali per capire il motore di un atleta dal punto di vista cardiovascolare e respiratorio contemporaneamente. Questo esame fornisce numeri interessanti non solo per il medico ma anche per il preparatore e l’allenatore”.
La parola è passata poi al coach Andrea Capobianco. Ringrazio per l’invito – credo che il confronto tra varie discipline sia alla base della crescita. Mi fa piacere che il Cus abbia organizzato una cosa del genere e quando sono stato chiamato dal professor Guerra qualche mese fa, ho accettato con entusiasmo. Penso che molto della mia crescita professionale la devo alla mia curiosità, alla voglia di aggiornarmi. Credo che l’ignoranza più grande sia quella di chiudersi nel proprio mondo. Da un punto di vista tecnico mi piace molto il gioco senza palla che tra i due sport è differente. Quando alleno i giovani, per far capire l’importanza del giocatore senza palla, abolisco i passaggi tesi e faccio solo quelli schiacciati. In questo modo chi non ha la palla si deve muovere per migliorare la linea di passaggio. La pallacanestro è un gioco di iniziativa, quando parlo con i tecnici giovani pensano che l’iniziativa sia del giocatore che ha la palla. Secondo me invece non c’è cosa più sbagliata perché se fosse così non ci sarebbero falli in attacco o palle perse. L’iniziativa è del giocatore che gestisce meglio spazio e tempo. Chi riesce a farlo nella maniera giusta ha l’iniziativa. La pallacanestro è un gioco di situazioni che cambiano in base al regolamento e ai tempi di gioco. Ed è un gioco di squadra. Il primo aspetto uguale tra pallacanestro, calcio a 5 e gli altri sport è però semplicissimo: trattiamo con le persone e non dobbiamo dimenticarci dei rapporti umani che sono alla base di ogni cosa”.
E’ toccato poi al tecnico dell’Acqua e Sapone Fausto Scarpitti intervenire. “Ringrazio il Cus Molise per aver organizzato questo evento – dice – essere al tavolo con due grandi persone come Capobianco e Ceppi è per me un onore. Da un lato c’è la persona che ha dimostrato come con il lavoro un molisano possa arrivare a questo tipo di platee che non sono solo sportive ma anche formative e dall’altra parte c’è quello che per me è stato un maestro in questo sport perché quando ho cominciato ho avuto modo di confrontarmi con lui, cosa che faccio ancora oggi. Per quanto concerne l’oggetto dell’incontro, quando si parla di situazioni e letture, si va a includere entrambe le specialità. E’ una cosa che accomuna i due sport. Il calcio a 5 è uno sport minore e questo per quanto mi riguarda ci avvicina più alla palla a spicchi che al calcio. Siamo figli minori del calcio perché giochiamo con i piedi ma per il discorso tattico, tecnico e di formazione dei giocatori, siamo vicini più al basket. Questo mi piace molto perché credo che facciamo più una cosa di nicchia rispetto ad altri. C’è poi il discorso regolamentare con il tempo effettivo che avvicina tantissimo le due specialità. Se nel calcio adottassero finalmente la scelta di fare tempo effettivo, si vedrebbe un altro sport”.
“Sapevo che sarebbe stata un’organizzazione impeccabile e così è stato – ha detto mister Ceppi -. Credo che la prevenzione sia la prima cosa in assoluto non solo adesso ma perché ritengo che il calcio a 5 sia uno sport molto traumatico per i cambi di senso e direzione. Specialmente quest’anno ho puntato moltissimo sui lavori di prevenzione. Prevenire gli infortuni è importante. Bisogna affidarsi ai preparatori atletici e stimolare la prevenzione che è fondamentale perché ogni allenatore vuole avere sempre tutti i giocatori a disposizione. Per far sì che ciò avvenga si deve lavorare in questa direzione”.
La mattinata poi è continuata con le domande dei presenti al clinic e si è conclusa con un omaggio da parte del Cus Molise ai relatori.