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12 Giugno 2025

“ C’HANN ARRUBBAT SANT NCANDR !”, “CI HANNO RUBATO SAN NICANDRO !” IL GRIDO DI VENAFRO 39 ANNI ADDIETRO UNAVOLTA SCOPERTO IL FURTO DEL BUSTO ARGENTEO DEL SANTO PATRONO

Trentanove anni orsono -esattamente all’alba del 25 giugno 1986- Venafro suo malgrado subì il terribile ed irrisolto furto sacrilego del busto argenteo del Patrono San Nicandro, splendida opera della Scuola Orafa Napoletana del ’600, simulacro mai più recuperato né tanto meno smascherati gli autori del fattaccio ! Venne prelevato e portato via dalla sacrestia della Chiesa del SS. Viatico, detta di Cristo, e da allora nulla più si è saputo ! E’ rimasto solo l’allarmato grido di paura all’alba in dialetto venafrano “C’hann’ arrubbat’ Sant’ Ncndr’ !” (Ci hanno rubato San Nicandro !) di Carmela, anziana venafrana che passando quel mattino di 39 anni orsono dinanzi al predetto luogo di culto si avvide del furto ! Uno “schiaffo” terribile e devastante per i cattolici di Venafro e dei Comuni limitrofi, anche se la città reagì prontamente con immediata raccolta popolare di libere offerte con le quali, affidando il compito scultoreo al molisano Alessandro Caetani, si realizzò per la fede popolare il nuovo simulacro argenteo della Scuola Orafa Pisana, portandolo in processione già nelle festività patronali del 1987, così da non lasciare la città un solo anno senza l’immagine del proprio Santo e venerato Patrono. E da allora tanto puntualmente avviene, coi venafrani pronti ad accodarsi ogni anno all’immagine nuova del loro Patrono ! Intanto però sono trascorsi 39 anni -giugno 1986/giugno 2025- da tale terribile furto sacrilego e nulla più è dato sapere. Tante e capillari all’epoca le ricerche e le indagini delle forze dell’ordine per recuperare la refurtiva e scoprire gli autori del furto, molti anche i civili e le istituzioni pubbliche che cercarono di collaborare dando una mano nelle ricerche, ma col trascorrere dei mesi e quindi degli anni sul fattaccio calò il sipario in maniera definitiva ! Ladri “uccell di bosco” e busto argenteo sparito, volatilizzato ! Oggi, a 39 anni di distanza, si pensa che possa essere recuperato il mal tolto ? Francamente a Venafro non lo si ritiene, considerando chiusa la faccenda e preferendo dedicarsi all’immagine contemporanea del Santo Patrono, simile nell’armatura e nella corazza del soldato dell’Antica Roma pagana ma diversa nell’espressione del viso per espressa volontà dello scultore che la foggiò. C’è però chi ugualmente sostiene : “A Venafro ci sono attenti e solerti studiosi, e nessuno è sprovveduto. Si potrebbe fare una “collatio” di presunte informazioni, in gran segreto ed evitando ipotesi azzardate. Non si esclude che si potrebbe arrivare ad un pista plausibile …”. Di contro, altra tesi : “Ritengo che non sia stato fuso, visto che l’argento non era di gran quantità. Il valore dello storico busto seicentesco di San Nicandro stava proprio nella manifattura della Scuola Napoletana. A mio parere si trattò di furto su precisa commissione di qualche collezionista che forse lo detiene da qualche parte nascosta …”. Nel mentre comunque, tornando all’attualità, i credenti venafrani si apprestano alle imminenti celebrazioni patronali del 2025, stringendosi con fede attorno al loro San Nicandro del terzo millennio contemporaneo, Martire unitamente ai Santi Marciano e Daria.

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