23 Novembre 2024

NON SOLO SPORT – “RIVOLUZIONARIO È IL CORAGGIO”, IL LIBRO DI ARIANNA QUICI CHE ESORTA A TRASFORMARE LE AVVERSITA’ DELLA VITA IN STRAORDINARIE OPPORTUNITA’

“RIVOLUZIONARIO È IL CORAGGIO”, IL LIBRO DI ARIANNA QUICI CHE ESORTA A TRASFORMARE LE AVVERSITA’ DELLA VITA IN STRAORDINARIE OPPORTUNITA’
La giovane psicologa e scrittrice di Trivento ha emozionato tutti coloro che hanno preso parte all’evento di presentazione

ISERNIA. “Rivoluzionario è il coraggio” è un libro testimonianza che ha come obiettivo quello di donare a tutti un messaggio di speranza. Al di là di ogni avversità, ogni essere umano può trovare il coraggio di agire e trasformarla questa vita, realizzando i propri sogni semplicemente cambiando prospettiva, relativizzando il nostro punto vista perché non esiste una realtà che sia oggettiva per tutti. L’autrice, Arianna Quici, 33 anni, giovane psicologa e scrittrice di Trivento parla della sua condizione di disagio. Fin dalla nascita le è stata diagnosticata una malattia rara congenita incurabile che affligge anche uno dei suoi due fratelli. L’interessante volume è stato presentato nel tardo pomeriggio di sabato 18 maggio presso la libreria Enzo della Corte. A dialogare con l’autrice, Marilena Ferrante, docente, scrittrice e giornalista che ha sottolineato come ogni libro abbia il potere di insegnarci e lasciarci qualcosa.
«Ogni essere umano possiede una bellezza interiore e un infinito potenziale al di là delle proprie difficoltà e del proprio stato di salute fisico – afferma la dottoressa Quici-. Credo che ognuno debba in qualche modo avere l’opportunità di incontrare una persona che si accorga di questa bellezza e semplicemente gliela possa raccontare». Ma cosa significa avere una malattia rara? «E’ una malattia che ha una incidenza molto bassa su una data popolazione, parliamo del 5% su una popolazione di 10mila abitanti- spiega la giovane psicologa-. In Italia ne soffrono circa due milioni, ma soltanto per seimila di queste persone esiste una diagnosi certa e solo per il 5% esiste una cura. Questo può gettare le persone nello sconforto più totale. La sofferenza esiste e non possiamo escluderla dall’ordinario. Ma la nostra mente può esserci di grande aiuto facendoci cambiare prospettiva. Nel tempo sono arrivata a considerare la mia malattia rara come un dono. All’inizio non riuscivo ad accettarla, vivevo momenti di ribellione interiore, percepivo il mondo come orribile e ostile. Ma sapevo che prima o poi la mia sofferenza sarebbe stata ripagata dalla vita con qualcosa di molto più grande. Durante un incontro con la mia dermatologa scelsi di prendere un farmaco per cercare di stare meglio, ma mi fu detto che, in caso assunzione per un periodo prolungato, avrebbe avuto come effetto collaterale la sterilità. Fu in quel momento che capii che la malattia non poteva definire la mia vita, non doveva essere la malattia a dirmi cosa potevo e cosa non potevo fare. Da lì l’ho accettata e ancora oggi mi accompagna, ma ho scelto di trasformarla, da grande nemico a cui mi opponevo a fedele compagna di viaggio.
Un grande filosofo come Epitteto diceva che la malattia è un limite del nostro corpo, ma non della nostra volontà, a meno che non sia la volontà stessa a scegliere che lo sia. Dovremmo vedere le cose che ci accadono in quest’ottica».
Il libro che ha come tema centrale le malattie rare si divide in tre parti. Nella prima si parla della storia personale dell’autrice, di come è riuscita a trasformare la malattia, che non ha rappresentato un ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi. Poi c’è una parte più tecnica, psicologico-formativa che dà al lettore la possibilità di capire, ad esempio, che cosa significa avere cura di sé. Un altro tema è come imparare ad accettarci e ad amarci per ciò che siamo realmente e come superare la paura del giudizio altrui. Non abbiamo bisogno di essere approvati. L’ultima parte è dedicata al racconto delle storie di sette persone che soffrono di una malattia rara, la parola che le accomuna è proprio il coraggio perché come dice la dottoressa Quici la vita è così talmente straordinaria che non è punitiva, ma se determinate cose accadono è per darci la possibilità di imparare e crescere attraverso di esse e trasformarle.
Tra i progetti futuri della giovane psicologa- che è anche tecnico del comportamento certificato ABA per bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, fondatrice e presidente di AMOUR, un’associazione di promozione sociale dedicata interamente alle malattie rare-c ’è quello di diventare arteterapeuta per aiutare l’altro attraverso l’arte perché la vita è una tela da dipingere.

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