L’evento – Il Molise criminale di Giovanni Mancinone affascina il pubblico di Portocannone
“Un libro che è un atto d’amore nei confronti del Molise” queste le parole di Salvatore Calleri presidente della Fondazione Caponnetto per definire ‘Molise Criminale’ presentato ieri sera a Portocannone all’interno della rassegna Aut Aut Festival.
Un evento fortemente voluto dall’amministrazione di Portocannone e l’assessore Valentina Flocco che ha introdotto gli ospiti della serata, oltre a Giovanni Mancinone e Valentina Fauzia curatrice della rassegna, anche l’ispettore Mario Luzzi protagonista di una delle indagini descritte nel libro.
“Continuiamo a portare ‘Mlise Crminale’ nelle piazze dell’Aut Aut Festival per due motivi – ha spiegato Valentina Fauzia nel salutare il pubblico di Portocannone – intanto perché il crimine è qualcosa che non si ferma, non si conclude quando si chiude l’ultima pagina di un libro e quindi c’è sempre bisogno di fare luce sui nuovi crimini perpetrati a danno e sul territorio del Molise e, in secondo luogo, perché non ci stancheremo mai di far conoscere e sensibilizzare i molisani su quanto accade a pochi metri dalle loro vite e che purtroppo tanti, troppi non vogliono vedere”.
Il libro del giornalista Giovanni Mancinone ad un anno dalla pubblicazione è stato insignito di moltissimi premi tra cui il Premio ‘Piersanti Mattarella’ dedicato a scrittori, poeti e giornalisti sensibili al tema della giustizia e ad argomenti di critica e impegno sociale, ispirato alla nobile figura di Piersanti Mattarella avversario e vittima della mafia ed il Premio Internazionale ‘Città di Cattolica’ conosciuto anche come il premio oscar della letteratura italiana. Tanti i temi affrontati nel libro e presi come spunti di riflessione nell’evento di ieri sera a Portocannone: dalla presenza di infiltrazioni mafiose sul nostro territorio che comprano terreni dagli agricoltori molisani per poi insediarsi con attività criminose ai casi di ai casi di criminalità tutta molisana come l’occultamento dei fusti con materiali tossici a Castelmauro o le attività illecite di molisani come Giovanni Di Stefano. Ma si è parlato anche del valore dei molisani impegnati nella lotta alla criminalità e in particolare è stata ripercorsa l’indagine denominata ‘Galloway’ sul narcotrafficante italo-colombiano Salvatore Mancuso Gomez che ha visto in prima linea l’ispettore di Polizia Mario Luzzi e le Procure di Campobasso e Reggio Calabria. Un riconoscimento particolare è stato tributato all’agente Marino De Carlo, di Portocannone, protagonista dell’operazione Mosca e di tanti altri casi che hanno richiesto un livello di investigazione altissimo: “Ci inchiniamo al suo coraggio” ha detto l’ispettore Mario Luzzi. “Quello che è scritto nel libro – ha spiegato Giovanni Mancinone – è si e no la decima parte di quello che so e che ho raccolto con le mie ricerche prima di scrivere ma c’è una cosa che cerco di fare sempre quando scrivo e cioè fermarmi a riflettere e considerare che tutte le persone citate in questo libro sono appunto uomini, persone, e quindi tutte vanno trattate con rispetto”.