Sporting Venafro, confermato il faro dell’ultima stagione: Enrico Fetta resta bianconero.
Nono elemento nell’organico dello Sporting Venafro che verrà a guida Gianluigi Tavone.
Dopo la splendida ultima stagione, il pivot Enrico Fetta (diciassette reti messe a segno) resta nell’organico dello Sporting Venafro. E lo fa, tra l’altro, con una profonda consapevolezza.
«È stata una scelta ponderata – riconosce – ma è frutto di una volontà comune su entrambi i fronti. Ho ricevuto diverse offerte, alcune molto importanti, sia dalle squadre della cadetteria centromeridionale, ma anche da quintetti del Lazio. Alla fine, però, non le ho prese minimamente in considerazione perché nutro un grandissimo rispetto e tanta gratitudine verso Gianluca e Walter Primavera. Ma, al di là della riconoscenza nei loro confronti, a Venafro mi sono trovato e mi trovo benissimo e così, di fatto, non ho mai avuto alcuna intenzione di proiettarmi su altri lidi».
Nel frattempo, Fetta ha già avuto modo di parlare col suo nuove tecnico. «Ovviamente ci ho scambiato qualche parola ed il giudizio non può che essere molto sommario. Mi pare molto preparato però ed una gran brava persona, però occorrerà ovviamente attendere l’evolversi della stagione per avere un quadro più completo».
Dalla sua, il pivot dei venafrani ha trovato nell’attuale contesto sportivo la nuova dimensione per chi, in precedenza, aveva avuto una carriera di calciatore «funestata da tanti, troppi infortuni. Il futsal è una disciplina meravigliosa e me ne sono follemente innamorato».
Un amore così forte – per la piazza e per il club – che lo porta anche a proporsi per un ruolo importante: quello di capitano.
«Non so se il club mi assegnerà la fascia – aggiunge – però se la indossassi ne sarei orgoglioso. Indipendentemente da tutto, però, darò il mio pieno contributo al gruppo e allo spogliatoio per quello che servirà e per quello che potrò».
Nel cuore c’è la voglia di mettere da parte un’ultima stagione, dove, al di là di tutto, sono mancati i risultati a fronte di prestazioni comunque discrete.
«Purtroppo – spiega ancora Fetta – abbiamo lasciato troppi punti per strada, soprattutto in alcune partite cruciali, dove siamo stati molto sfortunati e condizionati anche da alcune decisioni arbitrali. Ma sarebbe trovare dei alibi e, prima di tutto, dobbiamo guardare a quanto è mancato al nostro interno».
Intanto, però, c’è un nuovo organico che, sinora, è un giusto mix tra esperti e giovani promesse.
«Speriamo sia così. Da sportivo sono abituato a pensare che l’unico verdetto arriva dal campo. Saranno le gare ed i risultati legate a queste a dire se effettivamente avremo svolto appieno il nostro compito», chiosa Fetta.