Eccellenza Abruzzo. La pandemia la fa da padrona! Da SUPERECCELLENZA A MINIECCELLENZA
Riparte con solo 7 compagini il massimo campionato regionale di calcio abruzzese: L’Aquila, Avezzano, Chieti, Lanciano, Capistrello, Delfino Flacco Pescara e Renato Curi Angolana.
Grazie alla deroga concessa dalla Federazione Calcio, che è bene ricordare imponeva ai Comitati Regionali della LND un numero minimo di 10 squadre per la ripartenza dei campionati di Eccellenza, in Abruzzo ripartiranno solo in 7 delle 20 compagini al via lo scorso mese di settembre e che aveva visto disputare già 8 gare del girone di andata. Ripartiranno alla pari, l’Aquila, Avezzano, Chieti, Lanciano, Capistrello, Delfino Flacco P. Pescara e Renato Curi Angolana! Balza subito agli occhi del lettore attento che non ci sono al via, programmato per domenica prossima 11 aprile, nessuna delle compagini della provincia di Teramo che erano regolarmente al via ad inizio stagione. Hanno infatti rinunciato Alba Adriatica, Nereto, Pontevomano e Torrese formazioni, queste ultime, da anni abituate a frequentare l’aristocrazia del dell’Eccellenza abruzzese e con solidi bilanci societari. Chiaramente questa assenza stride con il clamore che ben 4 teramane su 5, Castelnuovo al Vomano, Notaresco, Pineto e Real Giulianova, rappresentano l’intero Abruzzo, o quasi, nel girone F della serie D, dove primeggia il Campobasso! La quinta è naturalmente la chietina Vastese. Hanno anche rinunciato a proseguire compagini dove militavano o che erano allenate da nostri corregionali come la pescarese Acqua e Sapone di Montesilvano, allenata dal campobassano Damiano Cianfagna, la Bacigalupo Vasto M., proprio due giornate prima della sosta affidata alla guida tecnica del montenerese Gianni Borrelli e nelle cui fila militava una nutrita colonia di calciatori molisani (D’Adamo, Marino, Turdò, Di Pietro, Marino, Di Gennaro, Traino). Si pensi anche al Casalbordino con i campobassani Fusaro, Pifano, Iaboni e Tizzani. Non ripartirà il Penne, con trascorsi, neanche troppo lontani, in D e nemmeno l’altra pescarese Spoltore. Con i già citati casalesi, tra le chietine (erano ben 7 al via ad inizio stagione), hanno rinunciato anche il Sambuceto dove il calcio è fortemente inserito nel tessuto sociale locale, così come la Virtus Cupello, un vero sinonimo di organizzazione societaria dell’alto vastese; non sarà più della partita nemmeno il Villa 2015, prima squadra di Francavilla al Mare, del presidente Leonbruno molto noto anche in Molise in quanto ex patron della Frentania. Infine l’unica tra le aquilane si è chiamata fuori è la formazione dei Nerostellati di Pratola Peligna, guidata dall’ex Vastogirardi Alberto Bernardi, anch’essa solo qualche anno fa nel girone F della serie D.
Noi seguiremo comunque le sette sorelle che hanno deciso di giocarsi la promozione nella quarta serie nazionale, anche se la pattuglia dei molisani in terra d’Abruzzo si riduce al campobassano Gianluca De Santis, confermato da un rinnovatissimo e ambizioso Lanciano, e a Tonino Paciarella (nella foto), navigato ed esperto direttore sportivo, originario di Trivento, ma ormai da anni residente a Francavilla al Mare, chiamato al capezzale del Chieti per rilanciare le speranze di promozione in D della compagine neroverde in questo minitorneo di 12 gare che saranno 12 finali vere e proprie, in quanto tutte le squadre ripartiranno da zero. Molte polemiche ci sono state per la rinuncia a proseguire il torneo da parte delle 13 società che hanno deciso di non ripartire, per questo, proprio in chiusura, e pur rispettando le scelte di tutte le società, riportiamo nel corsivo virgolettato che segue il comunicato Ufficiale stilato a suo tempo dell’Acqua&Sapone di Montesilvano che riteniamo ben sintetizzi le ragioni di tutte le compagini che, seppure a malincuore, hanno deciso di non ripartire a causa della pandemia.
“Dopo una fase di approfondita discussione a livello dirigenziale e di confronto con le realtà del territorio nella consapevolezza delle gravi criticità di ordine sanitario, economico e sociale, ASD 2000 CALCIO ACQUA E SAPONE comunica la propria indisponibilità a riprendere il campionato regionale di Eccellenza abruzzese 2020/21. Ciò nel rispetto e nella tutela non solo dei propri tesserati e collaboratori ma anche di persone, lavoratori e categorie professionali che stanno subendo pesanti contraccolpi di ogni genere come effetto di una pandemia i cui costi sociali vanno valutati sulla base di quelle che sono le fondamentali priorità in una comunità e nella vita delle persone. È evidente che non ci sono le condizioni affinchè il calcio DILETTANTISTICO regionale (al di là di ogni ipotetico, presunto o reale interesse nazionale) possa riprendere le sue attività senza mettere a rischio la salute di atleti, dirigenti e collaboratori che al di fuori dei campi hanno una vita familiare, lavorativa e sociale che assume la priorità su tutto. È giunto il momento di affermare ciò in maniera diretta e inequivocabile nel rispetto di noi stessi, della nostra gente, dei numerosi appassionati e della stessa realtà del calcio DILETTANTISTICO che dovrebbe utilizzare i prossimi (pochi) mesi per riprendere fiato e riorganizzarsi davvero in funzione di una prossima stagione per la cui impostazione servirà il sostegno delle forze economiche e imprenditoriali che nei diversi territori regionali stanno attraversando un periodo drammatico. Sia chiaro che il calcio DILETTANTISTICO è un mondo ben diverso e lontano da quello professionistico, non solo in termini economici ma anche a livello di tutele sanitarie, occupazionali e sociali di atleti, tecnici, dirigenti e collaboratori che al di fuori del campo hanno famiglie, attività lavorative e percorsi studenteschi alla base della vita di ognuno. Non è il tempo nè il caso di continuare questo gioco partecipando a campionati in formato spezzatino e chiaramente falsati. Le priorità sono la salute, le famiglie, il lavoro e vanno protette poichè fondamento di vita. Il calcio DILETTANTISTICO ha un’importante funzione sociale ma ora è tempo di ridurre i rischi di contagi da Coronavirus – Covid 19 e di non esporsi a ulteriori possibilità di contagio che potrebbero avere ripercussioni devastanti sulla vita di più persone. Al di là di tamponi, test rapidi, della loro attendibilità e dei loro costi, le domande che ci poniano sono:
– A cosa andrebbe incontro un calciatore, allenatore, dirigente, collaboratore o arbitro DILETTANTE in caso di contagio Covid-19?
– Quali effetti avrebbe un eventuale contagio Covid-19 di un calciatore, tecnico, dirigente o collaboratore sugli altri tesserati, sui loro familiari e colleghi di lavoro?
– Perchè e per cosa un DILETTANTE dovrebbe esporsi a ulteriori rischi di contagio da Coronavirus in un tale contesto di emergenza sanitaria (e non solo) a livello regionale, nazionale e mondiale?
La risposta a queste domande risiede nel tenere alta la guardia sulla tutela della salute quale elemento essenziale della nostra vita. Oltretutto in tale contesto socio-economico molte società non hanno nemmeno la possibilità di sostenere altri costi di gestione dell’attuale stagione calcistica, stoppata più di 5 mesi fa in un quadro generale che purtroppo è andato peggiorando sotto tutti i profili.
In base alle motivazioni e priorità sovraesposte, ASD 2000 CALCIO ACQUA E SAPONE ribadisce la propria indisponibilità a riprendere il campionato 2020/’21 nell’auspicio che anche altre società DILETTANTISTICHE (non solo di Eccellenza) diano forza a questa voce per nulla isolata con l’obiettivo di tutelare la salute dei tesserati e collaboratori in stretto rapporto con la salvaguardia degli ambienti familiari e lavorativi di ognuno. Si dichiarano concluse le attività della corrente annata sportiva anche in modo da favorire la pianificazione della prossima stagione 2021/22 per un nuovo campionato in tutta sicurezza, vero, regolare e in simbiosi con i territori e la loro gente che restano pur sempre una componente imprescindibile per ogni realtà DILETTANTISTICA, tanto più in ambito calcistico. Il futuro passa attraverso un presente nel quale la priorità è quella di tutelare salute, famiglia, lavoro e le vere basi su cui poggiano le nostre vite di oggi e di domani”.
Ciang