Gravina ‘bacchetta’ Sibilia sul caso Calcio a 5. Prove tecniche per la corsa alla poltrona della Figc
Foto: Gabriele Gravina a sx e Cosimo Sibilia a ds.
Il caso del commissariamento del Calcio a 5 apre ufficialmente la corsa alla poltrona più alta della Figc 2021-2024.
Il botta e risposta tra il presidente della Figc Gabriele Gravina e il presidente della LND Cosimo Sibilia, apre la campagna elettorale che si dovrebbe concludere a Marzo 2021, Covid-19 permettendo.
I fatti. Il Consiglio Direttivo della LND in data 7 luglio, all’unanimità, decide di commissariare la Divisione di Calcio a 5 dopo aver visionato la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti della stessa Divisione e del Servizio Ispettivo. Il commissariamento apre un contenzioso tra la LND e quattro dei Componenti del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5, rimasti in carica dopo che l’ex presidente Andrea Montemurro ed altri 3 consiglieri rimettono il proprio mandato, anche a causa dei contrasti in seno al Consiglio Direttivo della Divisione.
Il contenzioso ha un iter giudiziario federale di quattro mesi, tra accoglimenti e rifiuti, il Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI al termine dell’udienza della Terza Sezione, presieduta dal professor Massimo Zaccheo, Relatore il Professor Valerio Pescatore dà ragione alla LND: legittima la delibera di commissariamento.
Nel post sentenza il presidente della LND, Cosimo Sibilia, sul sito della LND riassume il tutto, non senza mostrare la giusta soddisfazione per la sentenza.
“Finalmente è stata riconosciuta la legittimità dell’operato della Lega Nazionale Dilettanti – commenta il Presidente della LND Cosimo Sibilia – Ciò che dispiace, in questa vicenda, è aver dovuto constatare come la LND sia stata costretta a ricorrere al massimo Organismo della Giustizia Sportiva in Italia per vedere riconosciuta la bontà e la correttezza delle decisioni assunte all’unanimità dal suo Consiglio Direttivo. Al contempo – prosegue Sibilia – siamo ancor più rammaricati che la FIGC – e non mi sembra di ricordare molti precedenti in tal senso – si sia costituita nel giudizio contro una sua Componente, di fatto mettendo in discussione un provvedimento adottato all’esclusivo scopo di ripristinare una situazione di ordinaria gestione. Sul punto, infatti, voglio ancora una volta essere chiaro – aggiunge il Presidente della LND – che il Commissariamento della Divisione Calcio a 5 è stato disposto quale atto dovuto, non contro qualcuno o qualcosa, ma nell’esclusivo interesse dell’intero movimento e per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni di Legge. Ora non posso che riaugurare buon lavoro al commissario Caridi, che per la verità ha già fatto tantissimo nel poco tempo che ha avuto a disposizione tra provvedimenti e ricorsi – conclude infine il Presidente Sibilia – tutto quello che verrà fatto nei prossimi mesi sarà solo nell’interesse generale del futsal italiano, che è e resta una componente di primaria importanza per tutto il movimento della Lega Nazionale Dilettanti, che negli anni ha investito importanti risorse economiche per la crescita e sviluppo della disciplina”.
Le dichiarazioni del Presidente della LND scatena la reazione della Federcalcio e del suo presidente Gabriele Gravina.
-In riferimento alla nota diffusa dalla Lega Nazionale Dilettanti in merito al contenzioso sul commissariamento della Divisione Calcio a 5, la Federcalcio precisa quanto segue: la costituzione nel giudizio presso il Collegio di Garanzia è avvenuta al solo scopo di tutelare e preservare la competenza dei giudici endofederali, messe in dubbio dal ricorso avanzato dalla Lega Dilettanti; non è mai stata sollevata eccezione sul merito della decisione adottata dal Consiglio Direttivo della LND. Peraltro, il Collegio non ha ritenuto legittimo il commissariamento, rimandando la trattazione ad una separata e successiva udienza e si è limitato a decidere sulla titolarità a giudicare.
“In un momento così complicato per l’armonia e per la sopravvivenza del calcio, a tutti i livelli – afferma il presidente Gabriele Gravina – ritengo intempestive e inopportune le dichiarazioni del presidente Sibilia che, in qualità di vice presidente della FIGC, avrebbe dovuto difendere anch’egli la competenza dei giudici federali, indipendentemente dal merito della decisione. È quindi mia intenzione proseguire fino all’ultimo grado della giustizia amministrativa perché l’autonomia e l’indipendenza dell’ordinamento federale rappresentano dei capisaldi del nostro sistema. Se all’unità e all’adesione alle nostre regole comuni anteponiamo gli interessi politici non facciamo altro che alimentare la sfiducia e la disaffezione degli associati al nostro mondo”.
Questi i fatti che abbiamo cercato di sintetizzare al massimo, ma credo che la querelle avrà un seguito, ma il tutto fa pensare che la campagna elettorale per la conquista dello scranno della Figc è ufficialmente aperta, anche se alla data delle elezioni mancano tre mesi, sempre COVID-19 permettendo.